Opere sotto sequestro, la Procura: “Sono false”
La Procura ribadisce che le opere poste sotto sequestro sia a Siracusa sia a Noto, nell’ambito delle due mostre-evento che hanno caratterizzato l’attività culturale dello scorso anno, siano dei falsi d’autore. “In questi mesi abbiamo acquisito ulteriori elementi fra consulenze e documentazione – dice il procuratore aggiunto Fabio Scavone – da farci ritenere che le opere sequestrate siano false, checché ne dica Vittorio Sgarbi. Un riscontro oggettivo, suffragato dall’intervento degli esperti che hanno fugato ogni nostro dubbio. Per cui, su questa vicenda intendiamo andare fino in fondo”.
Il procuratore Scavone, che insieme con il pm Tommaso Pagano, coordina l’inchiesta sui falsi d’autore di Noto e quella precedente per le due sculture attribuite ad Alberto Giacometti, nella mostra allestita all’ex convento di San Francesco in Ortigia nell’ambito di “Ciclopica”, rilancia la questione. “Vogliamo comprendere chi ci sia dietro al pacchetto di mostre d’arte, quali siano i criteri per allestire questo tipo di esposizioni chiavi in mano”. L’obiettivo a suo tempo dichiarato dai magistrati è quello avere un quadro d’insieme ancora più organico e fluido rispetto alla catena organizzativa di questo tipo di mostre.
I carabinieri del nucleo tutela beni culturali, com’è noto, hanno eseguito il 30 maggio il sequestro delle due opere in bronzo, “Nudo in piedi” e “Donna che cammina”, avendole giudicate copie illegali con firma falsificata, non corrispondenti a quelle presenti nelle edizioni autorizzate. A ottobre, invece, il sequestro delle 26 opere d’arte, esposte nei saloni del Convitto delle arti a Noto.La Procura ha acquisito la documentazione di accompagnamento delle opere all’associazione “Sicilia Musei”, che ha fornito le schede di prestito dei quattro “de Chirico” riconducibili a una società estera e a un privato italiano. L’inchiesta trae spunto dalla denuncia di Paolo Picozza, presidente della Fondazione “Giorgio e Isa de Chirico” il quale, a seguito dell’inaugurazione della mostra, aveva riscontrato e denunciato l’esposizione di 4 opere falsamente attribuite all’artista greco. I magistrati hanno affidato incarico di consulenza al critico d’arte contemporanea, Stella Margozzi che, dopo un’ispezione dei luoghi e un esame di tutte le opere esposte, ha confermato la falsità delle 4 opere. L’associazione che ha organizzato le due mostre si è sempre detta serena rispetto alle accuse e certa di dimostrare la propria correttezza.