Ospedale Trigona di Noto, quale futuro?
Si è tornato a parlare di ospedale Trigona grazie alla visita in Città dell’On. Vinciullo che, insieme con i consiglieri comunali netini Bosco, Cutrali e Veneziano, ha incontrato la stampa sabato mattina. Il futuro del Presidio ospedaliero da anni sembra segnato da un destino già scritto a tavolino da chi, probabilmente, ha interesse che si sviluppino altre strutture senza considerare i veri bisogni della Comunità e soprattutto, in contraddizione con gli ultimi investimenti. Euro spesi, a questo punto, inutilmente perché se andiamo a vedere l’ultimo atto approvato dalla Giunta Crocetta sul riordino dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa il quadro è sconfortante: nella colonna “Ospedali riuniti “Avola-Noto” le caselle del Trigona, ad ogni voce recano uno zero tondo tondo, fatta eccezione per i reparti di recupero e riabilitazione funzionale 30 posti e lungodegenza 16 posti, totale 46! Unica postilla per guardare al futuro è nella colonna accanto dove si legge che saranno valutate ipotesi di integrazione dell’offerta per i posti letto acuti tra pubblico e privato. Inoltre che le unità operative destinate ad Avola, resteranno operative a Noto fino alla completa attivazione delle attività assistenziali di cui agli accordi pubblico-privati.
Ora a ben vedere se tutto questo non avverrà, si può credere che lasceranno aperta una struttura così grande per soli 46 posti letto? E soprattutto sono leggittime le preoccupazioni che riguardano l’intero territorio del sud est che verrà privato di un potenziale nosocomio migliorato nella struttura e da ottimizzare nei servizi? E poi, come dimenticare l’Assemblea straordinaria della Commissione Regionale alla Sanità , svoltasi proprio nell’aula consiliare di Noto, alla presenza dei Sindaci Bonfanti e Cannata, di Avola, dell’Assessore Regionale Borsellino, dei vertici dell’Asp provinciale e soprattutto di tantissimi cittadini che da quell’aula uscirono speranzosi e che oggi vedono disattese promesse ed impegni.
“L’ospedale di Noto non si tocca – ha dichiarato sabato mattina l’On. Vinciullo- la battaglia è per un diritto riconosciuto e diciamo a chiare lettere che il foglio con la scritta “ospedali riuniti” sia rispettata. Pertanto prima di qualsiasi trasferimento pretendiamo la gara per sapere chi deve venire a Noto; in caso contrario questa rete annunciata non è assolutamente vera. Ci sono 72 milioni di euro che perdiamo perchè la gente va a curarsi altrove, non si può più perdere tempo e siamo qui oggi per chiedere al Sindaco di impugnare questa delibera di Giunta regionale affidando la questione ad un legale, glielo troviamo anche noi e lo mettiamo a disposizione a titolo gratuito”. Il consigliere comunale Pippo Bosco aggiunge: “Abbiamo sempre richiesto un impegno massimo affinchè si potenziasse l’ospedale, con servizi ed offerta sanitaria di alto livello. Ed invece abbiamo solo registrato bugie. Si può rimediare perchè la delibera ora è in Commissione per l’esame, occorre intervenire con immediatezza”. Come detto, presente il consigliere Salvatore Cutrali: “Ribadisco con forza che questo Sindaco si trova al governo della città in virtù di un inganno elettorale perpetrato ai danni dei netini, aveva promesso assieme a Marziano e Lombardo che i reparti da Noto non si sarebbero spostati, bene ora la rete ospedaliera prevede che i reparti di pediatria, ortopedia e ostetricia lasciano la nostra città, quindi se questo piano verrà approvato dalla maggioranza all’ARS ( che è la stessa che lo sostiene in città’) il Sindaco come aveva promesso si deve dimettere immediatamente, altrimenti sarò io il primo ad apporre la mia firma sulla sua mozione di sfiducia”.
Infine, il consigliere Salavatore Veneziano: “Sin dall’ultima campagna elettorale abbiamo assistito solo a passerelle politiche, ed oggi ci troviamo a constatare il completo disimpegno sul futuro del nostro ospedale. Persino nell’Assemblea Straordinaria della Commissione regionale alla Sanità, tenutasi nel nostro palazzo di Città in gennaio, hanno continuato a dire cose e nei fatti ne stiamo vedendo altre. Come si spiega? Noi contestiamo fortemente questo piano e pretendiamo un intervento immediato”.