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Pachino, violenza in famiglia: arrestato un uomo che maltrattava la madre

Continua incessante l’opera della Polizia di Stato impegnata a prevenire e combattere l’odioso fenomeno della violenza sulle donne che, in questo particolare momento storico in cui si passa più tempo tra le mura domestiche a causa dell’emergenza sanitaria, ha avuto un incremento.

Sempre più sono i mezzi adottati per combattere questo fenomeno, attualizzando anche nuovi strumenti tecnologici, infatti, una importante iniziativa, finalizzata alla gestione delle richieste di aiuto delle vittime di violenza, in concomitanza con l’emergenza COVID-19 e nel periodo del lockdown, è stata l’implementazione della APP della Polizia di Stato YouPol, attraverso la quale i cittadini possono “chattare”, anche in modo anonimo, con le Sale Operative delle Questure per segnalare situazioni di disagio, trasmettere messaggi ed immagini.

L’applicazione che era stata creata per contrastare il bullismo e lo spaccio di sostanze stupefacenti nelle scuole, nel mese di marzo 2020 è stata aggiornata, prevedendo la possibilità di segnalare anche i reati di violenza domestica.

Sempre maggiore, inoltre, è la sinergia tra forze dell’ordine, autorità Giudiziaria e centri antiviolenza al fine di creare una vera e propria rete a difesa delle donne vittima di violenza, anche grazie al “Codice Rosso” che permette di accelerare le procedure nei casi di volenza di genere.
In tale contesto, nella giornata di ieri, Agenti del Commissariato di P.S. di Pachino hanno arrestato un uomo di 34 anni, già noto alle forze dell’ordine, per i reati di maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione nei confronti della madre.

La donna, alle ore 14 circa di ieri, si rifiutava di consegnare la somma di 50 euro al figlio che la colpiva violentemente al volto, procurandole evidenti ecchimosi nonché deficit visivi all’occhio sinistro.
L’uomo, già nel mese di luglio, si era reso responsabile di episodi simili e, per tali motivi, era stato destinatario del provvedimento cautelare dell’obbligo di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.
L’arrestato, che nella circostanza è stato altresì denunciato per violazione dei provvedimenti cautelari cui era destinatario, è stato portato nel carcere di Cavadonna.

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