Palazzolo, i ristoratori al M5S: “Se copntinua così, chiudiamo”
È durato oltre un’ora, ieri sera, il confronto tra i ristoratori palazzolesi, che da oltre dieci giorni hanno occupato l’aula consiliare e tre parlamentari del movimento cinque stelle, il senatore Pino Pisani, e i deputati nazionale Filippo Scerra e regionale Stefano Zito. Un incontro che ha visto gli operatori economici ribadire il loro profondo disagio rispetto alle misure di contenimento. Presente il sindaco Salvatore Gallo, seduti agli scranni del palazzo di città hanno detto a chiare lettere che la misura sia colma, che non possono più pagare bollette, tasse e persino i canoni d’affitto dei locali.
“Se continua così, saremo costretti a restituire le chiavi dei nostri ristoranti, gettando al vento anni di sacrifici”. Lamentano che nemmeno le banche vadano loro incontro, confermando le scadenze delle rate dei muti e, qualora non pagate, gravate degli interessi. Ai parlamentari pentastellati hanno chiesto un intervento risolutivo non tanto per riaprire le attività, quanto di accelerare le pratiche per il ristoro, consentire lo sgravio fiscale laddove sia possibile (bollette per l’energia elettrica in primis), sospendere il pagamento dei tributi locali come nel caso della Tari, la tassa sui rifiuti, atteso che, con i locali chiusi non producono rifiuti e quindi non usufruiscono del servizio.
“Abbiamo apprezzato – ha commentato il deputato regionale Zito – il comportamento encomiabile dei ristoratori che, nonostante i problemi, mantengono una compostezza invidiabile nonostante la loro categoria sia tra le più colpite dalle restrizioni anti covid. Il confronto è stato proficuo e abbiamo anche ascoltato le loro proposte”.
Per quanto riguarda l’intervento della Regione siciliana, l’on. Zito ha confermato l’esistenza di fondi europei che potrebbero essere destinati per aiuti settoriali. “Le promesse che ha fatto il presidente Musumeci – dice Zito – pochi giorni fa in questa stessa aula, dovranno essere tramutate in atti concreti da inserire nella Finanziaria. Per quanto ci riguarda saremo vigili che ciò accada. A livello nazionale, purtroppo, è tutto un punto interrogativo perché c’è il rischio che non si formi nemmeno il governo”. Le due parti si sono aggiornate fra due settimane per fare il punto della situazione.