Piero Amara affidato in prova alla Caritas per i servizi sociali
A poco meno di un anno dal regime di semilibertà, concesso dal tribunale di sorveglianza di Terni per svolgere attività di volontariato e di pubblica utilità, l’ex avvocato Piero Amara è stato destinato all’affidamento in prova ai servizi sociali. Amara, principale figura del cosiddetto sistema Siracusa, svolgerà servizio di volontariato alla Caritas.
“Il tribunale di sorveglianza ha adottato un provvedimento – spiega l’avvocato Salvino Mondello, che difende Amara – che dà riscontro alla progressività del reinserimento sociale di Amara”. L’ex legale dell’Eni si trovava detenuto nel carcere di Terni dall’8 giugno 2021. Divenuto collaboratore di giustizia, ha aveva patteggiato la pena di tre anni davanti al Gup del tribunale di Roma, un anno e due mesi a Messina e la pena di nove mesi a Siracusa per la vicenda Sai 8.
“Piero Amara è sereno – spiega l’avvocato Mondello – questa lunga e dura esperienza di detenzione gli è servita”. Sulla radiazione dall’albo degli avvocati, provvedimento che è avvenuto già diversi mesi addietro anche se la comunicazione ufficiale dall’ordine degli avvocati di Catania è giunta soltanto da qualche giorno, non ha inteso proporre alcun ricorso.
Piero Amara rimane in terra umbra, quindi, per intraprendere il percorso di affidamento in prova ai servizi sociali, in attesa dell’evolversi delle vicende giudiziarie in cui è stato coinvolto. Quella più ravvicinata è relativa alla loggia Ungheria per la quale la Procura di Perugia ha avanzato al Gip la richiesta di archiviazione sia per Piero Amara, sia per il suo ex collaboratore, Alessandro Ferraro, che per l’ex socio Giuseppe Calafiore che sono indagati per associazione segreta.