Polizia Stradale: serrati controlli alle attività di autoriparazione, chiusa un’officina abusiva
Nell’ambito di una intesa attività di controlli amministrativi riguardanti mirati accertamenti nei confronti di esercizi di autoriparazione della parte nord della provincia, per verificarne la regolarità amministrativa e gestionale, è stata sanzionata e chiusa una officina meccanica.
In occasione di uno di questi controlli amministrativi gli agenti della Polizia Stradale in servizio al Distaccamento di Lentini hanno recentemente scoperto che il titolare di una officina meccanica aveva omesso di comunicare alla Camera di Commercio di Siracusa l’inizio dell’attività.
L’irregolarità accertata risulta grave se si tiene presente che l’esercizio controllato non risultava iscritto nel registro delle Imprese (ex R.I.A) esercenti l’attività di autoriparazione e, pertanto, svolgeva il servizio agli utenti in maniera abusiva, eludendo le norme in materia di sicurezza della circolazione stradale e, soprattutto quelle ambientali, smaltendo irregolarmente i rifiuti tossici in modo illegale ed altamente pericoloso per l’ambiente e per la stessa salute dei cittadini.
A tal proposito nel panorama legislativo italiano è in vigore la Legge del 5 febbraio 1992, n 122 che disciplina l’attività di autoriparazione, allo scopo di elevare la sicurezza nella circolazione stradale. Questa legge garantisce, se viene rispettata, servizi qualificati resi ai cittadini dalle imprese che effettuano interventi sui veicoli.
Il legislatore con questa norma ha inteso riservare la professione di autoriparatore a quei soggetti che siano in possesso dei requisiti necessari a garantire che gli interventi sui veicoli di trasporto circolanti sulle strade vengano effettuati a regola d’arte.
Tale normativa, tra l’altro, impone ai titolari di officine meccaniche di comunicare l’inizio dell’attività alla Camera di Commercio di competenza per iscriversi nell’apposito registro.
In tal modo gli esercizi possono essere sottoposti ai controlli, affinché i macchinari usati siano in regola e l’attività di loro competenza sia rispondente agli standard di qualità necessari pere assicurare la sicurezza dei mezzi sottoposti a manutenzione e riparazione meccanica.
Il gestore dell’officina controllata, eludendo tale normativa, si sottraeva ai controlli di cui sopra, non assicurando la qualità del servizio svolto. In tal modo le autovetture riparate costituivano un potenziale pericolo per gli altri veicoli circolanti e per la sicurezza stradale in generale.
In conseguenza della irregolarità accertata, il personale operante sequestrava le attrezzature ed i macchinari utilizzati nell’esercizio di autoriparazione in argomento e contestava al predetto la violazione con una sanzione amministrativa di euro 5.160 ed inoltre ordinava l’immediata chiusura dell’esercizio abusivo.