Porti, Musumeci: «Potenziamento degli scali di Augusta e Catania rende centrale la Sicilia»
«Il potenziamento dei porti di Augusta e di Catania, che fanno parte di un unico sistema, potrà consentire alla Sicilia di candidarsi a naturale base logistica per le merci che transitano nel Mediterraneo e offrire nuove straordinarie opportunità di occupazione. All’Autorità portuale della Sicilia orientale offriamo la massima collaborazione, per quanto di nostra competenza». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, questa mattina alla consegna dei lavori per il nuovo terminal container del porto di Augusta, opera attesa da anni, per un importo complessivo di circa 175 milioni di euro. Il governatore è stato accolto da Francesco Di Sarcina, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale, che oltre allo scalo di Augusta comprende anche il porto etneo. Presenti anche il sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, i sindaci di Augusta, Giuseppe Di Mare, e di Melilli, Giuseppe Carta, autorità civili e militari. Nell’occasione è stata resa nota anche la pubblicazione della gara per i lavori di rifiorimento della mantellata della diga foranea del porto di Catania, per un investimento di circa 75 milioni di euro.
«Lo Stato – ha aggiunto Musumeci – negli ultimi quarant’anni non si è mai preoccupato di dotare la Sicilia delle grandi infrastrutture portuali, essenziali per dare all’Isola un ruolo centrale nei traffici del Mediterraneo. Sinora la nostra Regione è stata condannata a restare periferia d’Europa, dimenticando che davanti a noi c’è un mare ricco di opportunità che non è più frontiera, ma cerniera. E’ assurdo che le navi provengano dal canale di Suez per poi dirigersi verso il Nord Europa, quando qui potremmo accogliere i mercantili, scaricare le merci, lavorarle nei retroporti e poi mandarle a destinazione. Questo è l’obiettivo a cui tutti guardiamo – conclude Musumeci – e il governo regionale è pronto a fare la sua parte al fianco delle Autorità portuali e delle istituzioni statali, che hanno la competenza sulle grandi opere marittime».