Porto di Augusta, Amoddio e Zappulla: “Nessun finanziamento perduto”
Dei 200 milioni complessivi di investimento a rischio dalla precedente estate gran parte sono stati confermati evitando ricadute drammatiche per il Porto di Augusta.
La Commissione europea ha confermato gran parte delle risorse previste su Augusta con i fondi Pon (quota europea 67 milioni). Dalle notizie aggiornate acquisite al Ministero per le Infrastrutture e Trasporti rischiano, infatti, di essere cancellati 13,5 milioni ( con le quote di cofinanziamento si arriva a 20) di euro previsti originariamente per l’allargamento del Piazzale. Mentre vengono confermati gli investimenti previsti per il lotto 2 e 3 relativi alla realizzazione del Terminal Container e al consolidamento delle banchine. La motivazione addotta dalla Commissione Europea, e a quanto risulta, condivisa dal Ministero è che un ampliamento dei piazzali non è giustificato dall’attuale attività e dalla stessa previsione futura.
“E’ mia convinzione e opinione – dice il parlamentare siracusano, Pippo Zappulla- che nessun euro di finanziamento deve andare disperso per il Porto di Augusta che è e rimane la infrastruttura più importante dell’Intera Sicilia Orientale,
Zappulla ha chiesto al Ministro Del Rio di sostenere le ragioni di Augusta e, in ogni caso, di non consentire la cancellazione delle risorse. Qualora permanesse la posizione della Commissione Europea sull’ampliamento dei Piazzali si potrebbero rimodulare gli stessi fondi per interventi sulla Diga Foranea e per l’allacciamento e il collegamento con la Ferrovia. Ricordo che tale collegamento, oltre che essere di estremo interesse e utilità, è tra le condizioni indispensabili previste per mantenere la classificazione di Porto Core.
La decisione pare sarà assunta dalla Commissione di Sorveglianza, composta da funzionari comunitari e ministeriali, l’8 di Febbraio già convocata a Bari. “Ed è bene – dice Zappulla – che nei prossimi giorni dal Comune di Augusta e dalla Regione Siciliana al Ministro del Rio giungono chiare e nette le richieste con l’assunzione di precise disponibilità e impegni a realizzare in tempi brevissimi i progetti esecutivi senza i quali ogni richiesta e ipotesi di salvare i 13,5 milioni risulterà vana”.
AMODDIO: “NESSUN FINANZIAMENTO PERSO”. “Nella giornata di ieri, dopo aver appreso alcune notizie che ventilavano la revoca di un finanziamento di 200 milioni di euro destinati al Porto di Augusta e la conseguente fine del suo futuro commerciale, ho parlato con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per avere dei chiarimenti a riguardo”. A dichiararlo è Sofia Amoddio, deputato nazionale PD. “In primo luogo, va precisato che il finanziamento europeo (PON reti e mobilità) relativo al potenziamento del Porto commerciale di Augusta, ammonta, in totale, a 67 milioni di euro, quindi è impensabile immaginare una riduzione di 200 milioni”. “Piuttosto – prosegue Amoddio – la notizia è che la Commissione Europea, ha chiesto al MIT una ridefinizione del progetto”. “Tale ridefinizione, recepita dal Ministero, prevede che i finanziamenti vengano concentrati sull’ammodernamento della banchina esistente e sul nuovo terminal container”. “Per quel che riguarda i piazzali ed in virtù delle differenze dei volumi potenziali di Teus, il Ministero per lo stoccaggio ha intenzione di utilizzare aree sottoutilizzate e vuote già esistenti”. “Escludendo imprevisti – conclude Amoddio – questo è l’ipotesi definitiva che sarà discussa a febbraio alla riunione del Comitato di Sorveglianza PON”.
SANZARO (CISL): “SI SALVINO I PROGETTI”. «L’Unione Europea abbandona Augusta. Ora si salvino i progetti già appaltati nello scalo portuale megarese. Oltre 70 milioni di euro in ballo e centinaia di posti di lavoro. La politica difenda questo territorio; basta con gli scippi.»
Così Paolo Sanzaro, segretario generale della UST Ragusa Siracusa, e Paolo Gallo, segretario generale della FILCA territoriale, commentano il definanziamento europeo per le opere da realizzare nel porto di Augusta. Svariate decine di milioni di euro che Bruxelles ha ritirato in barba agli impegni di rilancio dello scalo al centro del Mediterraneo.
«Una notizia che mortifica sicuramente la politica di questo territorio – aggiungono i due segretari – incapace di mostrare un peso adeguato all’interno delle decisioni che determinano gli equilibri e le strategie degli investimenti.
Ora bisogna fare di tutto per portare avanti i progetti già appaltati utilizzando le somme del cofinanziamento statale. Tra questi, con una gara espletata nel dicembre del 2015, un appalto da 23 milioni di euro che riguarda l’acquisizione di aree e la realizzazione di nuovi piazzali attrezzati per il porto commerciale di Augusta.
Stiamo parlando di un appalto assegnato alla Sics, un’azienda siracusana – aggiungono Sanzaro e Gallo – che porterebbe lavoro per due anni e per 150 operai.
I cantieri sarebbero dovuti partire nel luglio dello scorso anno – concludono i due segretari – ma ad oggi tutto resta ferma.
A questo si aggiungono altre opere per oltre 50 milioni di euro che riguardano la terza fase della realizzazione banchina containers primo e secondo stralcio. Tra le aziende coinvolte, e che aspettano ancora di continuare, la Cosedil. Anche in questo caso parliamo di lavoro e di decine di operai.