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Portopalo, in viaggio in bici per recuperare il relitto dei fantasmi

Arriverà il 19 agosto prossimo a Siracusa e il 23 completa la tappa a Portopalo Gaia Ferrara che sta percorendo in bici 1200 chilometri per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul caso dei cosiddetti fantasmi di Portopalo, gli immigrati morti a causa dell’affodnamento del barcone, rimasto poi nei fondali a largo di Portopalo.
Gaia ha già toccato le coste pugliesi (meta dei gommoni che sbarcavano gli esuli albanesi negli anni ’90), Calabria, Basilicata e Puglia, fino a Portopalo. Lungo il cammino, oltre alla raccolta delle firme, il passaggio sarà occasione di iniziative spontanee delle associazioni, istituzioni e comunità locali per l’organizzazione di manifestazioni che possano stimolare la sensibilità ed il dialogo sul sul tema ampio ed urgente delle migrazioni, nell’ottica dell’inserimento di quest’ultimo del più ampio contesto della costruzione di un’Europa inclusiva e multiculturale.
Il Comune di Portopalo si è reso disponibile ad accogliere una manifestazione finale il 23 agosto prossimo, alla quale sono stati invitati tutti coloro che vorranno essere testimoni del messaggio del quale il progetto volesse essere vettore: a partire dai rappresentanti delle organizzazioni che stanno sostenendo l’iniziativa, passando per coloro chevengono incontrati per strada, fino ad arrivare ovunque sia possibile.
“Perché le morti nel Mediterraneo non siano vane. Perché i vivi si muovano, per rendere ai vivi testimonianza e dignità”.
Muoviti anche tu. Vieni il 23 Agosto a Portopalo”.
Oltre al passaggio ed all’incontro con i ragazzi dei campi “E!State Liberi”, ci stanno proponendo veglie, marce, partecipazione a sagre e feste patronali, concerti, presentazioni di libri, conferenze, maratone ciclistiche, feste del gusto, incontri con istituzioni ed autorità, testimonianze di storie di migranti, aiuto nell’autofinanziamento. Coinvolgimento realtà locali (associazioni, movimenti, organizzazioni, enti territoriali), ed altri attori e soggetti attivi che si mobilitino per l’iniziativa.
Creazione di occasioni di incontro (maratone ciclistiche, feste, veglie..) che possono essere “gemellate”, in contemporanea con il nostro viaggio. Sia incentivando la visita del sito www.viandando.eu/main dove è possibile firmare la petizione on line, sia stampando i moduli cartacei di raccolta firme, estendendo liniziativa anche a realtà vicine che possano essere attive ed interessate a farlo.
“Dal 2 agosto sono in sella, per le strade del sud Italia e per i luoghi di attracco dei migranti di oggi e del recente passato, fino a Portopalo – dice La Ferrara – Lungo il cammino cerco di coinvolgere quante più persone possibile per raccogliere firme da sottoporre alle istituzioni europee, per chiedere che siano esse stesse a mobilitarsi per il recupero. Perché sono convinta che il tema dei migranti sia urgente e riguardi noi come cittadini dell’Europa tutta, e riguardi l’Europa intera come luogo di costruzione di un’identità comune, solidale ed inclusiva, di affermazione e di difesa dei diritti delle persone, di qualunque colore abbiano il sangue. Non sono sola. Al mio fianco è già schierata, con tutto il sostegno possibile, l’associazione “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” di Don Luigi Ciotti. E’ con il suo supporto che sto realizzando il progetto. E’ già un’ottima compagna di viaggio.

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