Pozzallo, nuova protesta dei trattori che “occupano” il porto
A distanza di cinque giorni i trattori sono tornati al Porto di Pozzallo per protestare contro l’arrivo delle navi dall’estero che scaricano grano “contaminato”. Gli agricoltori continuano la loro lotta contro l’importazione di prodotti dall’estero che ritengono costituiscano un serio problema per la commercializzazione dei prodotti locali.
Al Porto di Pozzallo arriva il grano dal Canada, prodotto con l’uso del glisofate, l’erbicida più diffuso al mondo, molto potente che serve a far anticipare la mietitura del grano che comporta l’abbassamento del costo di produzione, per questo motivo il grano che proviene dall’estero ha un costo minore rispetto a quello italiano e in generale europeo.
L’Unione Europea ha vietato l’uso di tale prodotto ma non ha vietato l’importazione dei prodotti trattati con l’erbicida. Una situazion e paradossale che rende gli agricoltori siciliani per nulla competitivi sul mercato visto che il grano contaminato continua ad entrare nel nostro Paese provocando una concorrenza sleale essendo acquistato per realizzare i prodotti che poi finiscono sulle nostre tavole.
Una situazione che si ripropone anche per altri prodotti come le patate e le carote, i cui costi di produzione, con l’uso dell’erbicida, si abbassano fino al 40%. Gli agricoltori, che con i loro trattori hanno presidiato il porto di Pozzallo, hanno fermato i Tir e altri mezzi pesanti in arrivo dai paesi stranieri per verificare la qualità dei prodotti trasportati, soprattutto grano. Dopo le proteste dei giorni scorsi, in ordine sparso, il fronte degli agricoltori siciliani si è compattato trovando sfogo in questa manifestazione al porto pozzallese anche per rendere più forte ed incisiva la voce di chi cerca risposte dalle istituzioni pubbliche.