Primo maggio a Cassibile con un carico di 100mila disoccupati
Oltre 100mila disoccupati, 60 mila i lavoratori occupati nel cosiddetto lavoro povero (precari, part-time forzato soprattutto nel terziario), quello che è sotto la soglia della sussistenza, rappresentano alcuni dati che fotografano l’attuale condizione economica e sociale dell’intero territorio provinciale. Ed è con questi numeri che si confrontano oggi, primo maggio, le organizzazioni sindacali che hanno programmato attività e manifestazioni. Come quella promossa dalla Cgil, che ieri pomeriggio ha dato vita alla manifestazione #primatutti che si tiene nella piazza della chiesa del marchese a Cassibile. Un luogo simbolo dello sfruttamento dei lavoratori immigrati nei campi che si trasforma in palcoscenico per spettacoli musicali, teatro ma anche dibattito. “La nostra è stata una festa di denuncia – spiega il segretario generale della Cgil, Roberto Alosi – Il lavoro sta rischiando di essere una forma di umiliazione anziché di emancipazione. Abbiamo scelto un titolo inclusivo perché non funziona più la scorciatoia, del prima noi”. Il centro studi della camera del lavoro ha monitorato il fenomeno della migrazione: “Negli ultimi cinque anni sono stati 12 mila i giovani siracusani – dice Alosi – soprattutto laureati, a trasferirsi fuori provincia, provocando la desertificazione culturale. Non parliamo poi del 40% della povertà relativa ed assoluta che colpisce le famiglie siracusane”. E proprio questa è una delle tematiche al centro della manifestazione di Cassibile alla quale hanno partecipato alla manifestazione.