Il primo settembre, esodo forzato dei docenti siracusani
Sono state prodotte oltre 500 domande di assegnazione provvisoria per la primaria e 350 per l’infanzia, circa 300 per la scuola di primo e secondo grado. Quasi mille docenti siracusani costretti a insegnare fuori dalla regione a seguito della legge 107 del comparto scuola – meglio conosciuta come riforma scolastica del governo Renzi. La legge favorisce la cosiddetta mobilità, affidata a freddi algoritmi, che impone a insegnanti a trasferirsi in sedi lontane migliaia di chilometri. Rinunce tout court, richieste di congedi gratuiti e quant’altro possa servire per non abbandonare la propria vita e le famiglie, creano oltremodo assenza di docenti nelle regioni del Nord, dove i dirigenti scolastici vedono assottigliarsi sempre più le risorse in organico e offerta formativa.
Per la professoressa Annalisa Romeo, esponente del movimento Diventerà bellissima, siamo dinanzi a una vera e propria emergenza sociale visto che quest’anno, fra chi ne ha fatto richiesta, hanno fatto ritorno 5 o 6 docenti, tutti con precedenza dovuta alla 104.
L’assessore regionale all’Istruzione più volte ha annunciato missioni romane e tavoli di concertazione con la Ministra Fedeli, per occuparsi del caso Sicilia. “Tenga presente, l’Assessore – dice l’ex parlamentare regionale forzista, Edy Bandiera – il Piano di Inclusione per il Sud, secondo cui ingenti somme di denaro verrebbero destinate all’ambito della cultura e della conoscenza delle zone disagiate, per cui, attraverso migliorie delle strutture scolastiche, potrebbero essere adeguati i servizi mensa e realizzare, finalmente, il tempo prolungato che necessiterebbe di un rinfoltimento della dotazione organica scolastica”.
Ad oggi, però, non è pervenuta da Roma alcuna risposta concreta, per cui anche quest’anno il 1 settembre, moltissimi docenti della nostra provincia saranno con la valigia in mano, senza alcuna integrazione al loro reddito, per far rientro nelle sedi dislocate.