Priolo, danneggiano autoscuola: tornano liberi zia e nipote
Sono tornati liberi con il solo divieto di avvicinarsi alla persona offesa, zia e nipote, arrestati dai poliziotti del commissariato di Priolo per il danneggiamento ai danni di un’autoscuola. I due imputati sono comparsi davanti al giudice monocratico del tribunale aretuseo Ilenia De Giovanni, per essere sottoposti al processo con il rito direttissimo. I due congiunti, assistiti dall’avvocato Fabiola Fuccio, hanno avuto modo di chiarire le rispettive posizioni rispetto all’oggetto della contestazione. Il pubblico ministero ha avanzato le accuse di tentato furto e tentata estorsione ai danni del titolare dell’autoscuola di Priolo.
La donna e il nipote hanno chiarito di non avere avuto alcuna intenzione di rubare nulla perché niente vi fosse da impossessarsi in un’autoscuola. Hanno poi spiegato al giudice di avere avuto una reazione rispetto a quanto raccontato dalla figlia della donna. In sostanza, la ragazza stava frequentando l’autoscuola per prendere la patente di giuda per l’automobile. Avrebbe riferito alla madre di avere avuto una discussione con il titolare dell’autoscuola che avrebbe determinato quest’ultimo ad escluderla dalle lezioni.
Zia e nipote quindi, si sarebbero recati nell’esercizio per chiarire la situazione. Avendo notato che, pur se gli uffici fossero illuminati, nessuno veniva loro ad aprire. A quel punto avrebbero pensato di fare lo stesso irruzione nell’autoscuola, forzando la porta d’ingresso con un calcio che ha provocato lesioni alla gamba del nipote. Una volta dentro, credendo che nessuno volesse dare loro chiarimenti, hanno danneggiato Pc e altri suppellettili presenti nell’ufficio. Tanto è bastato per fare scattare la denuncia del malcapitato che ha sollecitato l’intervento dei poliziotti. La Procura ha insistito perché i due imputati rimanessero agli arresti domiciliari. Il giudice De Giovanni, dopo una lunga camera di consiglio, ha accolto le richieste del legale della difesa disponendo la derubricazione del reato da tentato furto e tentata estorsione a danneggiamento. Si torna in aula l’11 luglio per la scelta del rito con cui zia e nipote dovranno essere processati.
F. N.