Priolo, dipendente comunale smerciava banconote false
Un dipendente del Comune di Priolo è stato arrestato perché ritenuto responsabile della spendita di banconote false. L’operazione è scattata ieri mattina. in via Nicolò Fabrizi, quando personale della Polizia di Stato tratto in arresto Angelo Pistritto di 51 anni, residente a Priolo Gargallo, impiegato comunale, coniugato, già noto alle forze di polizia, perché colto in flagranza del reato di detenzione di monete falsificate e porto d’arma clandestina.
In particolare, personale della Squadra Mobile, da diverso tempo, a seguito di attività investigativa, aveva puntato la propria attenzione sul Pistritto sospettandolo quale persona dedita allo spaccio di banconote false. Dopo che nei giorni scorsi erano già stati effettuati diversi servizi di osservazione nei pressi del palazzo comunale di Priolo, dove si aveva il sospetto che il Pistritto potesse operare, intorno alle ore 10, i poliziotti hanno eseguito l’ennesimo appostamento; quando, intorno alle ore 11.30, gli operatori lo hanno notato uscire dall’ufficio comunale e mettersi alla guida di un fuoristrada grigio, allontanandosi dal posto. Pistritto, sempre a bordo del fuoristrada ritornava nei pressi del palazzo comunale di Priolo, dopo circa 15 minuti, scendeva dal proprio mezzo dopo averlo posteggiato, dirigendosi verso un soggetto che, il personale in servizio di osservazione riconosceva, G. A., di 54 anni Notato che Pistritto aveva fra le mani due involucri di piccole dimensioni e presumendo che lo stesso fosse in procinto di cedere delle banconote false, il personale decideva di procedere al controllo. All’interno degli involucri, venivano rinvenute 199 banconote da 20 euro false, specificatamente le banconote riportavano il medesimo numero di serie, presentandosi, ad un esame superficiale, del tutto simili a quelle originali. Inoltre, l’atto di perquisizione, esteso alla persona, permetteva di rinvenire, all’interno del borsello del Pistritto una pistola Beretta cal. 6,35 e relativo caricatore con all’interno 5 cartucce inesplose dello stesso calibro. In merito all’arma, gli accertamenti eseguiti presso la banca dati S.D.I in uso alle forze di polizia, nonché presso l’Ufficio Armi di questa Questura, hanno permesso di appurare che la stessa risulta né registrata, né denunciata. Durante l’attività di ricerca, inoltre, veniva rinvenuta la somma di 1.250 euro, anche questa custodita all’interno del suo borsello, sequestrata dagli investigatori.