Priolo, omicidio Boscarino: depositate nuove intercettazioni
La Procura generale ha prodotto un dvd che riassume parte delle intercettazioni delle conversazioni ambientali e telefoniche che si riferiscono a un altro procedimento penale a carico dei fratelli Christian e Roberto De Simone, imputati dell’omicidio di Alessio Boscarino. All’udienza di ieri i pubblici ministeri Gaetano Bono e Tommaso Pagano hanno chiesto di allegare al fascicolo del dibattimento, in corso di svolgimento davanti alla corte d’assise d’appello di Catania (presidente, Rosario Cuteri, a latere, Stefania Scarlata), il supporto informatico che contiene un sunto della documentazione che era stata in un primo momento prodotta su tredici Dvd. L’opera di sintesi è stata eseguita dai carabinieri che hanno eseguito le indagini nell’ambito di un’operazione antidroga, più o meno, coeva all’omicidio del giovane priolese, avvenuto la sera del 4 dicembre 2016 ai giardinetti di via Tasso a Priolo.
Gli investigatori hanno selezionato tutte le conversazioni e di messaggi che riguardano i fratelli De Simone, coinvolti in quell’operazione antidroga, e che avrebbero una certa attinenza con il processo per l’uccisione di Boscarino.
Gli avvocati Sebastiano Troia, Puccio Forestiere e Antonio Zizzi hanno ottenuto dalla corte d’assise d’appello un termine breve per potere controllare il contenuto del nuovo supporto informatico e decidere sul da farsi. La nuova udienza, quindi, è stata fissata per la prossima settimana. Una volta superato quest’ostacolo, i giudici fisseranno una nuova udienza (molto probabilmente per il 7 dicembre) per iniziare la discussione con la requisitoria della Procura generale.
Al vaglio della corte c’è la posizione dei fratelli De Simone e di Davide Greco, condannati tutti quanti in primo grado alla pena dell’ergastolo, perché ritenuti responsabili dell’omicidio del ventiquattrenne priolese. Nel corso del processo di secondo grado, però, Christian De Simone ha ammesso le proprie responsabilità, indicando ai giudici la siepe di un distributore di carburanti nei pressi di Priolo, da tempo abbandonato, in cui aveva nascosto l’arma del delitto. Pistola che è stata poi ritrovata dai poliziotti mentre una perizia balistica, disposta dalla Corte, ha stabilito essere del tutto compatibile con quella utilizzata per uccidere Boscarino.