Priolo, in scadenza la proroga all’Ias ma nulla si muove
A meno di 20 giorni dalla scadenza dell’ultima proroga, né l’Assessorato regionale delle Attività Produttive, né l’Irsap hanno fatto conoscere qual è la loro volontà sul futuro dell’Ias.
In Commissione Bilancio dell’Ars, il Commissario dell’Irsap aveva ricevuto precise indicazioni quale il consolidamento della posizione della Regione all’interno dell’assetto azionario della Società, la riduzione dei componenti del Consiglio di Amministrazione nel rispetto della legge e la necessità di chiudere la vicenda entro il 30 giugno, dal momento che un’ulteriore proroga non è assolutamente né pensabile, né proponibile. Dell’aumento della partecipazione regionale all’interno della Società e della diminuzione del Consiglio di Amministrazione ancora non si è fatto nulla.
“Solo aumentando la propria quota azionaria – dice il deputato regionale Enzo Vinciullo – la Regione può farsi carico di investimenti all’interno del depuratore, ma, nello steso tempo, una cosa deve essere chiara: non si può continuare a smaltire in una struttura pubblica senza pagare alla Regione quello che è dovuto, né può essere sopportata la tesi che senza la presenza degli industriali l’IAS è costretta a chiudere.La situazione è esattamente al contrario: senza la presenza dell’Ias le industrie sarebbero costrette a chiudere”.
Vinciullo sostiene che l’Assessore delle Attività Produttive e il Commissario dell’Irsap, nonché presidente dell’IAS, si debbano dimettere “in quanto, in tutti questi anni, non sono riusciti a tutelare la proprietà del bene, non sono riusciti a modificare il Consiglio di Amministrazione, che continua ad essere illegittimamente composto, ed oggi, a 17 giorni dalla scadenza dell’ultima proroga non sanno a che Santo votarsi né che pesci prendere”.