Priolo, uccise la sorella per tragico errore: patteggia
Stava pulendo il fucile perché l’indomani insieme con il fratello, avrebbe dovuto recarsi ad una battuta di caccia. Non immaginava che in canna vi fosse una cartuccia, rimasta dalla precedente volta e così, accidentalmente è partito un colpo e la rosata ha colpito in pieno volto la sorella, uccidendola.
A distanza di dieci mesi da quella disgrazia, si è celebrata l’udienza che ha visto imputato Aldo Patanè di 25 anni, il quale, assistito dall’avvocato Antonio Zizzi, è ricorso al rito del patteggiamento, concordando la pena con il pubblico ministero Andrea Palmieri.
Il Gup del tribunale, Michele Consiglio, ha applicato a carico dell’imputato la condanna a 1 anno e 4 mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena.
La triste vicenda si è consumata la sera del 21 dicembre dello scorso anno a Priolo. Patanè, insieme con la sorella Maria Celeste, si trovava intorno alle ore 22 in cucina. La ragazza era distesa sul divano. A pochi passi, il fratello che puliva il suo “Franchi” calibro 12 a canne sovrapposte. Con il fratello Sebastiano avevano deciso di recarsi a caccia l’indomani e l’arma doveva essere al massimo dell’efficienza. Il giovane non si è però avveduto che in canna era rimasta una cartuccia dalla battta di caccia di qualche giorno prima. Così, mentre puliva il fucile, inavvertitaente è partito un colpo che ha colpito in faccia la malcapitata, che si trovava a distanza ravvicinata. I pallini hanno deturpato il volto della donna. Il fratello ha iniziato a urlare “Cos’ho fatto”. Attirati dalle grida oltre che dal botto, sono intervenuti i genitori e l’altro fratello. Inutili i soccorsi prestati alla donna, giunta cadavere in ospedale.