Priolo, vigilanza all’Isab: la ditta licenzia 14 lavoratori
E’ stato proclamato per venerdì prossimo 5 settembre dalla Filcams CGIL e da Uiltucs UIL di Siracusa lo sciopero dei lavoratori della vigilanza della ditta Etna police srl impiegati nella commessa già Isab Energy, con un presidio dei lavoratori della vigilanza che si terrà dinanzi alle portinerie dello stabilimento priolese.
Lo sciopero, è stato indetto a sostegno della vertenza contro la procedura di licenziamento collettivo aperta dalla ditta di vigilanza l’11 agosto, ciò a seguito della disdetta del contratto di vigilanza della portineria già Isab Energy disposto da ISAB che avrà decorrenza dal 1 ottobre prossimo.
“Con l’acquisizione del ramo d’azienda da parte di Isab s.r.l. della Isab Energy s.r.l., – afferma Stefano Gugliotta, segretario provinciale della Filcams – l’Isab ha pensato di razionalizzare gli ingressi negli stabilimenti; il primo adempimento è stato quello di recedere dal contratto di 4 anni a suo tempo stipulato con Etna Police s.r.l., azienda che poco più di un anno addietro era subentrata nell’appalto in sostituzione della Metronotte s.r.l. ora in liquidazione”.
I 14 lavoratori della commessa a suo tempo assunti a tempo determinato, da poco meno di 6 mesi avevano raggiunto la trasformazione del contratto a tempo indeterminato, la doccia fredda dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo giunta in piena estate, ha avuto quindi l’effetto dirompente di trascinare nella disperazione 14 famiglie che dal 1 ottobre non avranno alcuna prospettiva .
“ E’ questo un segnale allarmante e preoccupante che la nuova proprietà russa di Isab lancia all’intera provincia di Siracusa – afferma Anna Floridia, segretaria della Uiltucs – che non si può sottovalutare; attorno allo stabilimento ISAB ruota un indotto tra terziario, edili e metalmeccanici di oltre 1.500 addetti, questo primo provvedimento di chiusura della portineria IGCC, che mette fuori dal ciclo produttivo 14 vigilanti, se non opportunamente contrastato, rischia di un effetto domino sull’intero stabilimento dagli effetti imprevedibili e devastanti per l’occupazione della nostra provincia. I lucrosi guadagni dell’ISAB non possono essere incrementati sulle spalle dei lavoratori che da decenni svolgono il proprio ruolo di altissima responsabilità e dedizione; riteniamo questo provvedimento assurdo ed invitiamo espressamente ISAB e rivedere le proprie posizioni ripristinando il servizio di vigilanza oggetto di recesso”. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto al Prefetto di Siracusa, di farsi di convocare le organizzazioni sindacali e le parti datoriali per sottoscrivere un accordo integrativo che garantisca i lavoratori”.