Sotto processo il “Sistema Montante”: per 24 indagati prima udienza il 19 ottobre davanti al Gup
Inizia il processo per gli indagati del troncone principale del “Sistema Montante”. È fissata per il 19 ottobre l’udienza preliminare davanti al Gup del tribunale di Caltanissetta David Salvucci per i 24 indagati dell’inchiesta. Antonello Montante, ex presidente di Confindustria Sicilia, è ritenuto dai magistrati della Dda nissena il capo del gruppo che, secondo l’accusa, “reclutava imprenditori prevalentemente della provincia di Caltanissetta”, legando a sé quelli “disposti a condividere il progetto di progressiva occupazione dei posti di vertice di associazioni di categoria, enti e società che degli stessi costituiscono promanazione al fine di una loro gestione “clientelare” – attraverso un’opaca rete di rapporti con “appartenenti alle forze dell’ordine, specie in ambito locale, funzionali al mantenimento in vita e allo sviluppo del sodalizio attraverso la protezione degli interessi e delle attività imprenditoriali”.
Montante, avrebbe chiesto di avere informazioni su un’indagine a suo carico per concorso in associazione mafiosa, per l’ex presidente del Senato Renato Schifani – che ha annunciato di volersi avvalere del rito abbreviato per chiarire subito la sua estraneità ai fatti – a cui i pm di Caltanissetta contestano il concorso esterno in associazione a delinquere per aver rivelato all’altro “pezzo grosso” anche lui a sua tempo indagato, l’ex capo dei Servizi segreti civili, il generale Arturo Esposito. Stesso capo d’imputazione per il docente universitario Angelo Cuva, per il questore di Vibo Valentia Andrea Grassi e per il capo reparto dell’Aisi (il servizio segreto civile), Andrea Cavacece, “in concorso con un pubblico ufficiale rimasto allo stato non identificato”.
Gli imputati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, concorso esterno in associazione per delinquere, corruzione, rivelazioni di notizie coperte dal segreto d’ufficio, favoreggiamento, violenza privata. Nella richiesta di rinvio a giudizio, per questo troncone dell’inchiesta, che ha visto sommare migliaia di pagine nei vari fascicoli, ci sono 24 indagati: Antonello Montante (imprenditore), Gianfranco Ardizzone (ex comandante Gdf), Maurizio Bernava (sindacalista), Andrea Calì e Salvatore Calì (imprenditori), Rosetta Cangialosi (impiegata), Andrea Cavacece (capo reparto Aisi), Angelo Cuva docente universitario, Giuseppe D’Agata (ufficiale carabinieri), Marco De Angelis (funzionario polizia), Diego Di Simone Perricone (funzionario Prefettura), Arturo Esposito (generale), Alessandro Ferrara (dirigente regionale), Carmela Giardina (impiegata), Salvatore Graceffa (sovrintendente polizia), Andrea Grassi (questore), Carlo La Rotonda (dipendente Confindustria), Vincenzo Mistretta (impiegato), Ettore Orfanello (ufficiale Guardia di finanza), Massimo Michele Romano (imprenditore), Letterio Romeo (ufficiale dei carabinieri), Mario Sanfilippo (finanziere), Renato Schifani (senatore). Montante, Romano, D’Agata, Orfanello, Ardizzone, Sanfilippo, Di Simone Perricone, De Angelis, Graceffa ed Esposito devono rispondere del reato associativo.
La Procura di Caltanissetta ha chiesto il rinvio a giudizio solo per 24 degli indagati nell’inchiesta principale del “Sistema Montante”, resta aperto e prosegue l’iter giudiziario per il secondo troncone su corruzione e finanziamento illecito dei partiti, che, estrapolando dalla prima fase dell’inchiesta, dove, oltre a Montante, sono coinvolti il presidente “autosospeso” di Sicindustria Giuseppe Catanzaro, l’ex governatore Rosario Crocetta, gli ex assessori della sua giunta Linda Vancheri e Mariella Lo Bello e altri imprenditori.
Concetto Alota