Questioni ambientali, Amoddio: “Dal Governo risposte insoddisfacenti”
Si è discussa in Aula a Montecitorio l’interpellanza sulle questioni ambientali legate al polo petrolchimico. “Ho chiesto – dice l’on. Sofia Amoddio – al Governo risposte certe sugli odori acri, agli sforamenti dei valori di alcune sostanze immesse in atmosfera; dalle mancate bonifiche al rischio di perdere i 106 milioni stanziati sino ad arrivare all’atteggiamento omissivo del Governo della Regione Sicilia”. Il Sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo si è impegnata a risolvere le problematiche ma la Amodio si dice insoddisfatta delle risposte ottenute dal Governo. “Non si vuole comprendere la gravità della situazione ambientale della nostra provincia. Insisto nel pretendere risposte certe e non lacunose e soprattutto azioni concrete. Per questo motivo ho chiesto che lo Stato depositi presso la Procura di Siracusa, la nomina del difensore della persona offesa per coadiuvare l’azione della magistratura anche depositando memorie difensive”. “Ho chiesto – prosegue l’On. Amoddio – la realizzazione del SIMAGE (sistema integrato di monitoraggio ambientale e gestione delle emergenze), già utilizzato nell’area industriale di Porto Marghera ed un sistema termografico e di videosorveglianza al fine di verificare la combustione dei gas di torcia”. “La questione più scottante riguarda la totale latitanza del governo della Regione Sicilia, il cui ultimo piano di qualità dell’aria risale al lontano 2007”. “Da allora la Regione Sicilia è immobile, nonostante le sollecitazioni delle associazioni ambientaliste, dei comitati di cittadini, della sottoscritta e dell’On. Di Marco”. “Ho chiesto che lo Stato surroghi la Regione ed utilizzi i poteri sostitutivi, una procedura mai utilizzata, ma prevista dalla legge e indispensabile in questa situazione anche perché, la Commissione Europea ha avviato un procedimento di infrazione per non ancora aver attuato le norme sulla qualità dell’aria in Sicilia”. “In merito ai 106 milioni di euro stanziati per le bonifiche e che rischiano di essere in parte perduti confido, come ha dichiarato il sottosegretario nella risposta, che il Governo convochi immediatamente la regione Sicilia ad un tavolo presso il Ministero dell’Ambiente, per risolvere la questione e dimostrare, una volta per tutte, l’interesse delle istituzioni per la salute dei cittadini e per la tutela del territorio di questa provincia”. “Chiederò al Governo di intervenire con un decreto legge perché la questione ambientale della Provincia di Siracusa ha sicuramente i presupposti della straordinaria necessità ed urgenza che obbligano il Governo ad intervenire per avviare e completare gli interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica del sito di interesse nazionale di Priolo e per superare le gravi situazioni di criticità ambientale dell’area, al fine di garantirne lo sviluppo sostenibile”.