Relazione Dia: droga, estorsioni e gioco d’azzardo tra gli interessi della mafia nel Siracusano
Nella relazione semestrale della Dia, direzione investigativa antimafia, emerge l’andamento ndella criminalità organizzata in provincia di Siracusa. Questo il capitolo che riguarda proprio la provincvia aretusea:
Nel territorio siracusano si conferma la coesistenza di molteplici organizzazioni mafiose
nonostante le investigazioni condotte nel tempo abbiano consentito un ridimensionamento
dei principali gruppi mafiosi tramite l’arresto esponenti di primo piano.
Il territorio siracusano risulta infatti caratterizzato dalla presenza di due macro gruppi di
riferimento che esercitano la loro influenza in ambiti geografici ben definiti. Nel quadrante
nord della città di Siracusa è presente il gruppo Santa Panagia, frangia cittadina
della ramificata compagine NARDO-APARO-TRIGILA a sua volta collegata alla famiglia
SANTAPAOLA-ERCOLANO di cosa nostra catanese. Nel contesto urbano si colloca anche il
sodalizio dei BOTTARO-ATTANASIO legato anche al clan etneo dei CAPPELLO e molto attivo
nelle estorsioni e nello spaccio di sostanze stupefacenti che costituisce la principale fonte di
guadagno anche per le altre consorterie. In effetti, gli esponenti di vertice dei citati clan
seguirebbero una logica di spartizione territoriale per gestire in piena autonomia le piazze di
spaccio di stupefacente prevalentemente approvvigionato dai sodalizi mafiosi etnei.
Permane l’influenza della citata famiglia NARDO nella parte settentrionale della provincia
(Lentini, Carlentini ed Augusta) anche se nel semestre tale consorteria è stata duramente
colpita dagli esiti dell’operazione “Agorà” e da una confisca di beni, per un valore di circa
2 milioni di euro, conseguente a sentenza irrevocabile di condanna pronunciata nei confronti
di un esponente di spicco del sodalizio già referente nel territorio di Lentini e indagato
nell’ambito della citata indagine. Quest’ultima ha documentato, tra l’altro, la consumazione da
parte della famiglia NARDO e della famiglia SANTAPAOLA-ERCOLANO di estorsioni in danno
di imprese impegnate nell’esecuzione di lavori pubblici nel territorio di Lentini e la gestione
monopolistica del trasporto su gomma di prodotti ortofrutticoli utilizzando ditte intestate a
terzi direttamente riconducibili alla predetta organizzazione mafiosa. È stata inoltre accertata
la direzione, a cura delle famiglie NARDO e SANTAPAOLA-ERCOLANO, di un fiorente traffico
di sostanze stupefacenti riscontrato, sempre nell’ambito dell’investigazione, dal sequestro di
108 kg di marijuana. Il controllo capillare del territorio da parte della consorteria NARDO
verrebbe esercitato con il costante appoggio della famiglia SANTAPAOLA-ERCOLANO che
altera lo svolgimento delle libere attività imprenditoriali considerate proficua opportunità per
una parassitaria acquisizione di risorse finanziarie utili all’associazione mafiosa. Difatti, le
famiglie ed i clan operanti nel distretto controllano le locali attività economiche spartendosi i
relativi profitti illeciti nel rispetto dei reciproci accordi. In particolare, l’operazione “Agorà” ha
evidenziato interessenze di cosa nostra catanese (famiglia SANTAPAOLA-ERCOLANO, gruppo
NARDO e famiglia LA ROCCA) nel meccanismo di assegnazione dell’appalto relativo alla
gestione dei servizi cimiteriali del comune di Vizzini (CT).
Nel dettaglio “…l’appalto vedeva l’interessamento anche della famiglia mafiosa di Catania, direttamente chiamata in causa dai NARDO che reclamavano i propri diritti sulla gestione dell’appalto. …che l’appalto serva a distribuire soldi ai gruppi mafiosi lo dicono o lo sottintendono gli indagati nel corso delle conversazioni intercettate… Il modo con il quale gli indagati riuscissero a conseguire importanti profitti pure a fronte di gare d’appalto vinte con importanti ribassi a base d’asta è spiegato in varie intercettazioni … la sistematica concessione della proroga dei termini di scadenza contrattuali da parte del comune di Vizzini, garantiva in realtà il recupero del ribasso a base d’asta precedentemente offerto… gli interessi dei vari gruppi mafiosi venivano tacitati con erogazioni di denaro”.
La zona sud prossima ai centri di Noto, Pachino, Avola, Rosolini ed altri ancora, appare da tempo sotto il controllo del clan TRIGILA del quale una recente indagine178 ha documentato sia la sua posizione dominante rivestita nel settore del trasporto su gomma di prodotti ortofrutticoli, della produzione di pedane e della produzione e commercio di prodotti caseari, sia come il citato clan, ricorrendo ad un modus operandi consolidato nel tempo e sfruttando la riconosciuta caratura criminale, penetrava il tessuto economico del territorio grazie a compiacenti aziende in grado di alterare le regole della concorrenza conseguendo illeciti profitti. Ciò avveniva, ad esempio, nell’intermediazione imposta nel settore dei trasporti agricoli e nell’acquisizione dei fondi agricoli, funzionale alle richieste di contributi europei, oltre ad attività tradizionalmente illecite come il traffico di sostanze stupefacenti. Nel semestre
in esame il sodalizio è stato interessato anche da un sequestro di beni che ha colpito un soggetto
intraneo all’organizzazione.
Nella frazione Cassibile, a sud della città di Siracusa, risulta attivo il sodalizio dei LINGUANTI, articolazione dei TRIGILA, mentre nei territori di Pachino e Portopalo di Capo Passero prevale l’egemonia del clan GIULIANO, “vicino” al clan TRIGILA, del quale sono stati accertati, in pregresse attività d’indagine, radicati legami con i CAPPELLO di Catania ed i cui interessi criminali convergono nei settori delle estorsioni e nel controllo delle attività legate al commercio dei prodotti ortofrutticoli.
La zona pedemontana della provincia aretusea, compresa tra i Comuni di Floridia, Solarino e Sortino, risente invece dell’influenza criminale degli APARO, consorteria particolarmente attiva nelle estorsioni, nell’usura e negli stupefacenti.
Accanto alle tradizionali organizzazioni criminali ne coesistono altre che, pur non potendo qualificarle “di tipo mafioso”, rivestono una rilevanza nel panorama criminale provinciale con interessi che continuano a manifestarsi nei tradizionali settori del traffico e dello spaccio di stupefacenti, delle estorsioni, del gioco d’azzardo e dell’usura. Quest’ultimo ambito si conferma tra le forme delittuose più ricorrenti talvolta connesso con lo “sfruttamento” della ludopatia favorita dal sistema delle piattaforme on-line di gioco e scommesse. Al riguardo, una recente indagine ha consentito di disarticolare un’associazione transnazionale, operante ad Augusta e con propaggini a Catania e Malta, il cui “core business” era incentrato nell’esercizio abusivo del gioco e delle scommesse on-line tramite siti internet non registrati in Italia. I capi dell’organizzazione, fungendo da raccordo tra due distinti gruppi per la gestione dei siti illegali di scommesse ed avvalendosi del rapporto con gestori nazionali ed esteri, riuscivano ad ottenere il credito necessario per l’esercizio del gioco senza anticipare denaro, fidelizzando così i giocatori e assumendo credito, anche usurario, nei loro confronti. Inoltre, nonostante l’imponente giro d’affari, alcuni partecipi all’associazione criminale, mediante dichiarazioni mendaci e senza avere i requisiti prescritti, percepivano anche il reddito di cittadinanza.
In tema di stupefacenti, nel semestre in esame si rilevano gli esiti di un’operazione che ha
messo in luce l’operatività di un gruppo criminale dedito allo spaccio di cocaina e marijuana
ad Augusta e che si riforniva dello stupefacente a Catania. Anche in questa circostanza
alcuni degli indagati risultavano percettori del noto reddito di cittadinanza.