Rfi conferma: la tratta Siracusa-Catania chiude il 20 giugno
Nulla è cambiato rispetto alla decisione di iniziare il 20 giugno i lavori di ammodernamento della tratta ferroviaria Siracusa-Catania. I progetti annunciati nelle scorse settimane sono stati confermati ancora stamattina dai dirigenti di Rfi e Trenitalia intervenuti stamattina al consiglio comunale aperto convocato dal presidente, Santino Armaro, sulla scorta di due richieste presentate da 4 consiglieri di opposizione – Salvatore Castagnino (primo firmatario), Cetty Vinci, Fabio Alota e Salvo Sorbello – e dalla commissione consiliare trasporti, presieduta da Giuseppe Casella.
La prima puntava il dito contro i disservizi per residenti e turisti e sulle contromisure da adottare; la seconda evidenziava anche l’importanza di dare massima priorità al collegamento Bicocca-Fontanarossa così, come ha sostenuto lo stesso presidente Armaro in apertura dei lavori, da consentire ai siracusani di raggiungere l’aeroporto di Catania direttamente in treno. Ai lavori hanno partecipato: l’assessore regionale Bruno Marziano; i parlamentari Pippo Zappulla, Sofia Amoddio, Stefano Zito e Marika Cirone Di Marco; i segretari generali di Cgil, Cisl e Ugl, Paolo Zappulla, Paolo Sanzaro e Antonio Galioto.
Esaurita questa fase del dibattito, adesso la parola passa al Consiglio che nelle prossime sedute dovrebbe approvare un ordine del giorno rivolto a tutti i soggetti che hanno competenza non solo sui lavori in questione ma su tutta la tematica dei trasporti ferroviari in Sicilia e in particolare nel Sudest.
Delusione e qualche contestazione c’è stata da parte dei consiglieri comunali e degli altri intervenuti quando i rappresentanti delle Ferrovie hanno lasciato anticipatamente l’aula, intorno alle 12, per rientrare nelle rispettive sedi.
Il dibattito si è sviluppato proprio sugli interventi tecnici dei rappresentanti di Rfi: Roberto Pagone e Salvatore Leocata, rispettivamente direttore e responsabile degli investimenti per il Suditalia; alla seduta ha partecipato anche il direttore regionale di Rfi, Carmine Rogolino; per Trenitalia era presente Roberto Lannino
I lavori – hanno spiegato – si inseriscono in una più vasta progettazione che sta interessando l’intero meridione nell’ambito del corridoio europeo Scandinavia-Mediterraneo. L’inizio scatterà da Bicocca e il primo lotto si ferma a Brucoli, spesa 81 milioni; poi si passerà alla tratta Brucoli-Targia, che costerà 45 milioni. I fondi per il primo lotto sono già stati stanziati, quelli per il secondo lo saranno man mano che si procede con le opere.
L’obiettivo, mantenendo il binario singolo, è di ridurre i tempi di percorrenza del 10 per cento, migliorande e modernizzare i tracciati in termini di sicurezza, di adeguatezza rispetto ai convogli e di puntualità dei treni. Le opere richiederanno l’utilizzo di un centinaio di maestranze e si fanno in estate perché si lavorerà con due turni fino al tramonto del sole e, quindi, si sfrutteranno meglio i tempi.
Critiche sono sono arrivate da Castagnino, per il quale Siracusa è relegata a fanalino di coda dei progetti di Rfi e Trenitalia, visto che la disponibilità delle somme per il secondo lotto non è ancora certa e si rischia di non portalo a termine. L’esponente dell’opposizione ha lamentato una scarsa iniziativa da parte del sindaco Garozzo. Numerose le critiche a Rfi e Trenitalia per la carenza di comunicazione e di coinvolgimento dei territori, informati solo quando la decisione era già stata presa. Il primo a evidenziare il problema è stato Pippo Zappulla, che ha parlato di siracusani trattati come “figli di un dio minore”. Il parlamentare ha annunciato che si rivolgerà al ministro anche per chiedere provvedimenti verso i responsabili di questo comportamentio. Nel merito, Zappulla non ha negato la validità del progetto, anche se ha indicato come prioritario il raddoppio del binario e il mantenimento di Siracusa come stazione di testa.
Per Elio Di Lorenzo, il territorio siracusano sarà destinatario di “una manciata di molliche” per decisioni “prese chissà dove” e senza rispetto delle istituzioni locali. Con queste prospettive si mortificheranno gli sforzi compiuti per rilanciare l’economia e portare ricchezza attraverso il turismo.
Per Alessandro Acquaviva, i piani di Ferrovie per Siracusa sono “vecchi di almeno 10 anni”. La città non è solo capolinea perché interessata da flussi turistici che vengono da nord ma lo è anche rispetto a quelli che poi si dirigono verso il Sudest. Vago e ritardatario, infine, il progetto per la stazione di Fontanarossa.
Critico per il mancato interessamento del territorio e per i ritardi nella comunicazione è stato il sindaco, Giancarlo Garozzo, che comunque si è detto soddisfatto per l’investimento. Tuttavia la tempistica è del tutto sbagliata e si potevano fare dei correttivi. Anche perché, ha aggiunto, non si tratta di progetti nuovi ma di lavori già previsti da tempo e che sono stati inseriti nei piani dello “Sblocca Italia”, il cui spirito è proprio quello di far ripartire le opere pubbliche evitando le incompiute del passato, cioè finanziandole progressivamente man mano che si procede nei lavori.
Bruno Marziano ha posto al centro del suo intervento l’importanza di dare priorità alla stazione di Fontanarossa. Marziano ha auspicato nuovi confronti con Rfi e Trenitalia per i progetti futuri che, secondo l’assessore regionale, devono affrontare il carattere baricentrico di Siracusa rispetto a Catania e Ragusa e dei collegamenti anche con l’aeroporto di Comiso.
Numerosi sono stati i dubbi sollevati da Paolo Zappulla, anche alla luce del fatto che molti lavoratori della stazione di Siracusa sono stati destinati a Catania. “Cosa succederà in futuro e cosa succederà dello scalo dei Pantanelli?”, ha chiesto il sindacalista, che poi si è opposto all’idea di chiudere dal 20 giugno l’intera tratta anche se i lavori riguarderanno il primo lotto. Alle domande di Zappulla ha dato qualche risposta il rappresentante di Trenitalia, Roberto Lannino, che ha escluso l’abbandono dello scalo di Pantanelli e ha confermato il mantenimento dei treni turistici e dell’offerta diretta verso il Sudest.
Di occasione persa ha parlato Cetty Vinci, la prima a intervenire dopo che i dirigenti di Rfi e di Trenitalia avevano lasciato l’aula. Poteva essere l’occasione, ha detto, per parlare di tutte le criticità, anche di quelle del trasporto merci, ma non è stato possibile. Vinci ha chiesto di aggiornare i lavori per un confronto più approfondito con i rappresentanti istituzionali siracusani.
Per Gaetano Firenze, Siracusa rischia di entrare in una fase di stallo economico, per evitare il quale bisogna fare squadra e devono migliorare i rapporti tra i rappresentanti locali e quelli nazionali e regionali. Nel merito, per il consigliere Siracusa deve restare stazione di testa e a questo obiettivo devono essere indirizzati gli investimenti.
Stefano Zito ha denunciato il pessimo stato dei trasporti ferroviari in Sicilia, con treni vecchi e sporchi e inadeguati alle esigenze di chi si muove per turismo, e per Marika Cirone Di Marco bisogna partire dal rispetto del contratto di servizio sottoscritto con la Regione e dal rendere adeguato il piano dei trasporti in Sicilia. In questo contesto, ha aggiunto, va pensato l’investimento per Fontanarossa e va reso più appetibile il servizio ferroviario.
Anche Paolo Sanzaro ha attaccato le Ferrovie per il mancato coinvolgimento delle istituzioni locali nella decisioni adottate. La giornata di oggi per tale ragione è purtroppo tardiva ma può essere l’occasione per costruire il futuro nel settore del trasporto su rotaie.
Infine per Massimo Milazzo, Rfi e Trenitalia lasciando anticipatamente i lavori si sono sottratte al confronto e hanno insultato la città. Il vero problema, ha aggiunto, non sono tanto gli imminenti lavori di manutenzione ma i progetti per il futuro, soprattutto rispetto ai collegamenti con Ragusa. In un momento in cui i flussi turistici stanno premiando il Sudest della Sicilia, visto che si sono di molto ridotti quelli diretti al Nordafrica, la mancanza di progetti di sviluppo equivale al suicidio. Su questo tema Trenitalia e Rfi sono assenti e vanno riportati in quest’aula, ha detto Milazzo, che poi ha espresso delusione per l’azione del sindaco nella valorizzazione del territorio in senso turistico.