Riassetto Camcom, Territorio Protagonista: “Confidiamo nel ministro Urso”
La Giunta Regionale con una velocità difficilmente riscontrabile per altri atti amministrativi, anche di maggiore importanza per la Sicilia, ha votato una indicazione di riordino del sistema camerale siciliano che lascia molto perplessi in quanto difforme nella sostanza a quanto previsto dal DL 25/5 /21 N°73 all’art 54, diventato legge, su proposta dei deputati del Territorio Prestigiacomo, Minardo, Ficara e Raciti. La norma impone autonomia alla Camera di Catania e concede la possibilità alla Regione di dare indicazioni nuove per un sistema camerale in Sicilia più rispondente ai territori.
Certamente se è stata votata una norma che mette fine ad un profondo disagio del territorio vasto come quello del Sud Est, tutto puoi fare tranne che tornare indietro come il gioco dell’oca!
È un affronto pieno al Parlamento, ai Parlamentari di quel territorio e alle imprese.
Poiché il numero totale delle Camere spettanti alla Sicilia è di quattro (ricordiamo che la Sicilia, tra le Regioni, nella legge di Riforma è stata la più penalizzata avendo avuto soppresse ben 5 Camere di Commercio!) e che ben tre sono aree metropolitane, le rimanenti CamCom al momento si sarebbero dovute accorpare. Diciamo al momento perché si poteva e si dovevano studiare nuovi assetti! La Regione avrebbe dovuto individuare e proporre una nuova e migliore aggregazione anche intervenendo con proposte innovative di modifica, concordate con il Ministero, sul numero totale delle Camere o intervenendo con modifiche sulle governance delle aggregazioni in una logica pattizia, federale e non predatoria come quella avuta fino adesso e peraltro più volte denunciata a partire dal 2016 da questa Associazione.
Cose non facili ma possibili!
Nulla invece è stato fatto e neanche tentato e con una inusuale sospetta solerzia e velocità (forse per non permettere ai commissari ministeriali, tra l’altro stimati professionisti, di insediarsi?) e senza alcuna concertazione con le Associazioni territoriali del Sud Est che si sono battute per anni contro un sistema di potere che di fatto ha distrutto la Camera di Commercio di Siracusa, ha varato una delibera che cancella tutto per tornare indietro. Ricordiamo al Presidente della Regione che Unioncamere aveva inserito Ragusa e Siracusa aggregate insieme nella proposta al Ministero delle 60 Camere previste dalla legge, riconoscendone una vera identità territoriale e solo per una logica di rapina all’ultimo minuto fu favorita la provincia di Sassari rappresentativa di nemmeno un terzo delle imprese delle provincie di Ragusa e Siracusa insieme.
“Se VOGLIAMO che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi!”
Ci viene difficile capire il trionfalismo con cui la Giunta Regionale chiama innovativa una delibera che mette indietro l’orologio e bastona nuovamente lo stesso territorio; non tenendo minimamente conto che tutte le Associazioni catanesi hanno espresso forte e chiaro che vogliono sia rispettata la legge con la costituzione di una camera metropolitana del tutto autonoma.
Appare invece chiaro che si vogliono mantenere assetti e situazioni stravecchie, magari con qualche cambiamento dell’asse di potere, soprattutto legati alla Società di Gestione dell’Aeroporto di Catania.
E per di più questa delibera di Giunta probabilmente non potrà essere applicata poiché a parere di professionisti del diritto l’impianto generale appare attaccabile in quanto non rispetta lo spirito della legge nazionale a cui si ispira. Infatti, risulta difficile comprendere come una delibera di giunta regionale, in una materia non delegata, possa autonomamente modificare una legge nazionale facendo cose diverse da quelle previste dalla legge stessa.
Territorio Protagonista 2016 si augura che l’iniziativa intrapresa dal Ministro Urso, che ringrazia moltissimo perché in maniera tempestiva ha convocato i territori interessati di CT SR e RG intendendo aprire una “vera” istruttoria con gli stessi, possa trarre dal confronto una sintesi soddisfacente nel rispetto delle regole date (o dandone di nuove) che siano funzionali alla crescita economica ed allo sviluppo sociale di questi territori, sanando ferite aperte ed evitando in tal modo altri eventuali anni di contenziosi legali.
Un appello forte alle Associazioni datoriali, ai Sindacati dei lavoratori, agli Ordini dei professionisti perché in maniera unitaria si risponda all’invito del Ministro argomentando e sostenendo che Siracusa vuole il rispetto della Legge!
E un ulteriore appello ai deputati nazionali e regionali: siate compatti a sostegno della legge! E non è provincialismo.