Rifacimento reti idriche, no a personalismi che bloccano provincia Siracusa
Pubblicata dal Ministero delle Infrastrutture la graduatoria del bando per il rifacimento delle reti idriche. Rivolto alle regioni del Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) era stato bandito lo scorso novembre, con 313 milioni di plafond (a breve integrati con altri 169 milioni). Contestualmente è stato pubblicato anche il nuovo bando da 900 milioni rivolto a tutto il Paese.
“Purtroppo, così come avevamo detto in occasione della pubblicazione dell’avviso pubblico, l’Assemblea Territoriale idrica di Siracusa (insieme a Trapani e Messina) è rimasta fuori da questo primo finanziamento rivolto al Sud”, spiega il parlamentare Paolo Ficara (M5S). “Non è ancora in regola con l’iter di riordino dei vari ambiti territoriali idrici e con l’individuazione di un unico gestore di piano d’ambito provinciale. Proprio lo scorso novembre l’ATI aveva approvato il Piano d’ambito e preso atto dello statuto dell’Azienda speciale consortile, ma ad oggi non tutti i consigli comunali hanno deliberato l’approvazione dello Statuto, così da renderlo efficace. Mancherebbero all’appello Portopalo, Carlentini, Melilli e Palazzolo. Quest’ultimo Comune è anche protagonista di ricorsi per la gestione autonoma del servizio e però rischia di tenere ancora fuori l’intera provincia da questi importantissimi finanziamenti. Un rischio che non ci possiamo permettere, alla luce anche dei dati che vedono la provincia di Siracusa al 64% di dispersione di acqua potabile in rete”.
Se l’ATI Siracusa piange, le altre province siciliane non ridono. Quelle di Agrigento, Catania e Palermo hanno visto le loro richieste ammissibili ma non finanziabili, per esaurimento dei fondi disponibili ma potranno sperare nel prossimo bando; l’ATI di Caltanissetta, Enna e Palermo, per un intervento, saranno finanziati. “Già lo scorso novembre avevamo avuto rassicurazioni dal Ministero che a questo primo bando ne sarebbe seguito un secondo, ieri effettivamente pubblicato in Gazzetta. L’avviso appena pubblicato ha due scadenze, una a maggio 2022 e l’altra ad ottobre 2022. Questo deve richiamare tutti a maggiore responsabilità e celerità questa volta. Diminuire la dispersione idrica significa aumentare la qualità del servizio e ridurre i costi per il cittadino. Conta questo, non altro”, insiste Ficara.
“E non è comunque finita qui. Tra PNRR, nuova programmazione europea e leggi di bilancio, nei prossimi anni avremo uno stanziamento di 2,7 miliardi di euro totali per la riqualificazione e il rafforzamento delle infrastrutture idriche nazionali, un investimento senza precedenti, necessario anche per fronteggiare la crisi climatica e rispondere alle esigenze dei cittadini”.