Rimodulazione rete ospedaliera: mozione del Consiglio comunale netino
Tre ore di consiglio comunale, svolto eccezionalmente in sala Gagliardi considerato il carattere della seduta “aperta”, che si è concluso con i 12 si dei 12 consiglieri presenti che hanno così approvato la mozione che con l’esame della rimodulazione della rete ospedaliera nella Provincia di Siracusa erano i punti all’ordine del giorno. Una seduta dai toni accesi ma lucidi provenienti dal pubblico che ha potuto prendere la parola e che nella relazione finale del Sindaco sono stati puntualizzati con altrettanta chiarezza e sgombrando molte di quelle nuvole che il chiacchiericcio aveva addensato in questi giorni. Invitati a presenziare i deputati nazionali e regionali, presente il solo Pippo Gianni, mentre in due hanno sentito l’esigenza di rispondere all’invito con una comunicazione di indisponibilità a partecipare, gli onorevoli Amoddio e Vinciullo. In aula 12 consiglieri, che però nel corso delle 3 ore di seduta si sono alternati andando al voto sempre in numero di 12, il Sindaco e l’intera Giunta. Il presidente Corrado Figura, dopo l’appello, la lettura del verbale della conferenza dei capigruppo ha poi dato subito la parola al consigliere Pippo Bosco, che con i colleghi Cutrali, Pagano, Veneziano ed in corsa anche Trombatore hanno fatto richiesta esplicita della convocazione del civico consesso. “Tutto ciò che ha preceduto questo consiglio comunale conferma la nostra massima preoccupazione per il futuro dell’ospedale Trigona. Noi non vogliamo essere scippati e ancora una volta ricordo che in campagna elettorale ci fu una promessa, un impegno ben preciso, quindi dopo la vittoria doveva esserci prima un impegno morale e poi politico affinchè si richiamassero le autorità competenti a rispettare quegli impegni. In questi anni, ed anche prima, sono tante le incongruenze a cui abbiamo assistito nei due nosocomi e che, sempre nelle stesse persone, ci inducevano a sollevare il dibattito in consiglio comunale. Consiglio che si è sempre espresso contro indiscriminati trasferimenti che avrebbero condotto ad un unico epilogo, la chiusura del Trigona. Noi agiamo per la città e respingiamo tutte le accuse di voler strumentalizzare l’argomento a fini politici ed elettorali. Si parla di risparmi di rifunzionalizzazione in tal senso ed allora perchè si punta su Avola, la cui struttura avrebbe bisogno di un grosso investimento per l’adeguamento a questo nuovo piano? Una su tutte che deve condurci ad elevare il ragionamento per cui l’impegno deve essere politico. Questa mozione impegna il Sindaco e la Giunta:
1) a contestare in tutte le sedi detto piano;
2) a mettere in campo ogni azione atta a mantenere tutti i reparti attuali ed anche di potenziarli;
3) a relazionare tempestivamente e costantemente il consiglio comunale sui passi compiuti in tale direzione”.
Illustrata, dunque, nel dettaglio e nelle motivazioni e prima di dare parola ai consiglieri presenti in tanti hanno chiesto di intervenire tra operatori del settore, politici, e semplici cittadini, anche quelli in odor di politica. Primo fra tutti il dottore Rizza, deluso dell’assenza di rappresentanti dei Comuni viciniori che dovrebbero essere tra i primi interessati allo sviluppo della vicenda, e fa appello alla ricerca di soluzioni condivise per ottenere ciò che spetta di diritto. Subito dopo un altro medico, Tino Di Rosolini, che ha fatto una distinzione tra rassegnati ed indignati in tale questione, anche da lui una proposta ovvero di chiedere il mantenimento degli acuti sia ad Avola che a Noto e dove il privato venga ad incrementare e non a mortificare, ritenendo, anche, che quest’assise potrebbe già fare un passo avanti qualora ci fosse vera condivisione. Tra il pubblico anche chi ricorda che presentato il ricorso al Tar si dovrebbe aspettarne l’esito, e poi il segretario del Pd cittadino Emanuele Della Luna che richiama alla responsabilità chi ha negli anni deciso per questo territorio, che riafferma i toni di campagna elettorale e fa appello ad una progettazione seria per l’ospedale in particolare e di sanità in generale. Successivamente anche l’ex vice Sindaco della giunta Bonfanti Costanza Messina che dopo aver ricordato il suo diretto coinvolgimento nel 2012, ha letto parte del verbale della conferenza dei Sindaci avvenuta nel luglio 2014 a Siracusa, salvo poi registrare sulla stessa, la puntualizzazione successiva del Sindaco Bonfanti, a cui non ci sono state repliche. Ed ancora l’On. Pippo Gianni, che indica come unico responsabile il Direttore dell’Asp 8 per l’intera precaria situazione della sanità aretusea. Successivamente uno degli ex primari al Teigona il dottor Adamo, Presidente del Comitato per la tutela della salute nella zona sud della provincia, che ha parlato di autentico scempio pepetrato in questi anni ed in cui gli avversari non sono i cittadini di Avola, ma l’Asp e la Regione, e indicando nell’integrazione pubblico e privato, senza toccare gli attuali reparti, la sua proposta, che prevede anche la costituzione di un vero e proprio gruppo di lavoro. Ed ancora il già Sindaco Leone che invita i consiglieri a prendere la parola, che propone di riflettere sulla questione dei posti letto incongruente rispetto alle norme di legge, che pone come unica via la pressione politica. Poi come detto i consigliero comunali più per le dichiarazioni di voto e qualche spunto di riflessione, Frasca, Veneziano, che propone di coinvolgere gli altri Comuni magari con l’invio della mozione da discutere ed approvare anche all’interno dei loro consigli comunali. Pronta la risposta del Presidente Figura che ne attesta la validità. E poi i consiglieri Scatà, Sessa che muove un appunto alla Città, definendola assente in questa serata, Burgaretta a favore della mozione con appello per il pronto soccorso e per l’elisoccorso, infine il consigliere Tiralongo. Insomma in tutti già si scorge la volontà del si al momento della votazione non prima di aver ascoltato il Primo Cittadino: “Tanti e tutti interessanti gli interventi di questa sera, non vorrei tornare sui passaggi storici della vicenda, ma qualcosa deve essere necessariamente menzionato per condurci all’oggi – dichiara il Sindaco Corrado Bonfanti- Nella conferenza dei sindaci del 25 luglio del 2014 nella sostanza non si è parlato della rifunzionalizzazione ma di una grande insoddisfazione per la carenza dei medici e del personale, tutti gli interventi, a ben guardare e leggere il verbale, furono volti a questo. Il mio intervento pose delle forti condizioni che si riferivano proprio a questi aspetto, nelle note fu inserito il permanere delle unità operative con con integrazione tra pubblico e privato. Per questo io posso firmare e partecipare al ricorso come cittadino e non come Sindaco, perchè in quella sede io già vincolai il mio parere a successive e imprescindibili azioni a tutela del nosocomio. Su una cosa non bisogna transigere ed è quella di salvare le vite umane e per farlo non possiamo non avere il pronto soccorso a Noto, l’elisoccrso operativo h24, e su questo è stata espressa compatibilità con il piano. Infine voglio citare risoluzione nr.26 votata dalla Commissione Sanità che impegna il governo della Regione a rivedere questo decreto dopo un’effettiva verifica nel trienno 2014-2017”. Ancora un consigliere, un medico, l’unico presente nella massima assise della Città che puntualizza tre cose: spero tanto ci possa essere la rifunzionalizzazione; le cliniche private saranno sicuramente una risorsa e ciò che va fatto funzionare sono i servizi territoriali. Il tutto non prima di aver evidenziato come sta cambiando, e la direzione che sta prendendo il modo di offrire servizi alla Comunità e agli ammalati. Infine la votazione e il commento del Presidente del Consiglio Comunale, molto soddisfatto dell’andamento dei lavori in un contesto diverso dal solito, ma pacato e produttivo come non mai. “Ho ritenuto per primo importante ed opportuna la convocazione di un Consiglio Comunale aperto per la tutela e la salvaguardia del diritto dei nostri concittadini e dell’ospedale Trigona, in quanto il Decreto del 23 gennaio scorso penalizza in maniera indiscriminata la zona Sud, in particolare per il nostro ospedale con una riduzione dei posti letto rispetto alla zona nord degli ospedali di Lentini ed Augusta a cui sono stati assegnati 278 posti letto, non considerando che il bacino di utenza della zona sud comprende 120 mila abitanti. Quindi – ha proseguito il Presidente Figura- non soltanto bisogna mantenere a Noto i reparti già esistenti, compreso il pronto soccorso, ma è necessario incrementarli con altri reparti pubblici e privati, e potenziare le risorse economiche ed umane all’interno del Trigona in quanto è inconcepibile che il personale medico e paramedico si trovi costretto, con grande senso di abnegazione, a coprire due o tre turni nella stessa giornata”.
Emanuela Volcan