Sabato l’autopsia sulla donna morta in ospedale per soffocamento
La magistratura siracusana ha avviato un’inchiesta per comprendere le cause della morte di una paziente, avvenuta durante la sua degenza al reparto di psichiatria dell’ospedale “Umberto primo” di Siracusa. La vittima, Rosaria Belfiore Zuppardi, 57 anni, ha accusato un malore mentre stava consumando la cena al refettorio insieme con altri pazienti. La donna era stata ricoverata in reparto il 12 maggio scorso per sottoporsi alle cure dei sanitari a causa di una depressione che l’affliggeva negli ultimi tempi. Martedì sera, poco dopo le ore 18, ha ritirato il vassoio e stava cenando in compagnia degli altri pazienti. Dalle prime testimonianze, la vittima pare abbia preso un boccone di cibo che non sarebbe riuscita a ingerire. Presentando i sintomi del soffocamento, ha tentato di divincolarsi precipitando sul pavimento. Scattato l’allarme, sul posto è accorso il personale di servizio, che ha tentato di eseguire le manovre nel tentativo di disostruire la gola.
Sul posto anche il medico legale, Francesco Coco, che ha eseguito una prima ispezione cadaverica dalla quale sarebbe emerso che a provocare il soffocamento sarebbe stato un grosso bolo alimentare che ha ostruito le corde vocali. Ma la certezza sulle cause della morte saranno possibili soltanto dopo l’esecuzione dell’autopsia il cui incarico, il sostituto procuratore Caterina Aloisi, che sta coordinando le indagini, conferirà sabato prossimo allo stesso medico legale.
Sulla morte della paziente si registra la rabbia dei congiunti: “E’ assurdo – dicono -che si muoia per un boccone di cibo, a pochi metri dal pronto soccorso e in presenza di medici e infermieri, che assistono i pazienti durante il pasto”. Chiedono, quindi, che sia fatta piena luce sul caso e di appurare se vi sia stata qualche mancanza nell’intervento o nei soccorsi.