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Salta il vertice romano, presidenza Regione: nessun candidato

La complessa partita delle candidature alla presidenza della Regione siciliana ha subito un inatteso stop. Era prevista per ieri la riunione a Roma del vertice nazionale del centro destra per discutere e sciogliere il nodo con la scelta del candidato a cui riversare i voti il 25 settembre in occasione delle elezioni regionali. I leader di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, però, hanno preso ancora tempo (e non ce n’è rimasto tanto ancora per decidere) dopo avere constatato che ogni partito è arroccato sulle proprie idee e vorrebbe imporre i propri candidati.

La questione Sicilia, in realtà, s’intreccia con i destini di Lombardia e Lazio oltre che con le elezioni politiche e qualche posto al sole in più. In tal senso va letta la presa di posizione di Matteo Salvini che ha chiesto agli alleati di confermare la candidatura di Attilio Fontana in Lombardia e di Nello Musumeci in Sicilia mentre nel Lazio, dove la situazione è più complicata, la candidatura alla presidenza della regione spetterebbe a Forza Italia, in cambio di qualche collegio blindato in più alla Camera e al Senato. Ma gli azzurri non ci stanno e insistono ad ottenere la candidatura in Sicilia, ponendo sul tavolo la carta Stefania Prestigiacomo, “candidata di altissimo livello” come la definisce il coordinatore nazionale berlusconiano, Antonio Tajani.

E se il coordinatore regionale della Lega Nino Minardo continua a predicare senso di responsabilità e di fare prevalere l’interesse della coalizione sulle legittime ambizioni personali, la stessa Lega frena sul nome della Prestigiacomo mentre Ignazio La Russa insiste su Musumeci.

Insomma, il quadro nel centro destra siciliano è ancora nebuloso mentre si avvicina domenica, data ultima per la presentazione dei simboli, atto più che mai importante perché al logo occorre a cui associare il nome del candidato alla presidenza della Regione siciliana.

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