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Scala (M5S): “Siracusa con la più bassa efficienza delle reti idriche”

“Oggi, in occasione della giornata mondiale dell’acqua, credo sia assolutamente fondamentale ricordare che la provincia di Siracusa (dati Istat) presenta l’indicatore di efficienza delle reti idriche (ottenuto dal rapporto tra l’acqua erogata agli utenti per usi autorizzati e l’acqua immessa in rete), più basso tra tutte le provincie siciliane al di sotto del 45% rispetto alla media nazionale del 62,7%”. L’intervento è dell’ex presidente del consiglio comunale di Siracusa, Moena Scala, che si duole del fatto che nessuno abbia ripreso l’argomento facendo poi una riflessione sull’esigenza di comunicare.
“Ciò di cui i cittadini hanno bisogno è l’attenzione seria e costante ai problemi del territorio e noi come gruppo di lavoro, crediamo di farlo al meglio delle nostre possibilità mantenendo costantemente un contatto con la città – afferma Scala – mi chiedo perché non riesca ad esserlo la maggior parte di coloro che dovrebbero fare informazione obiettiva e trasparente. Di certo non intendo generalizzare né fare di tutta l’erba un fascio sia chiaro, ci sono validissimi e stimati professionisti in questa città ma questo aspetto, a me tanto caro da sempre, non posso non denunciarlo! Vogliamo puntare davvero l’attenzione sulle reali esigenze di questo territorio?
Periferie trascurate, una manutenzione stradale da terzo mondo, politiche del lavoro inesistenti, servizi al cittadino non pervenuti, una zona industriale prossima ad una implosione lavorativa senza precedenti, un sistema della mobilità quantomeno imbarazzante, giovani talentuosi abbandonati al nulla,  potrei continuare purtroppo per molto…
Forse la mia voce risulterà scomoda, forse infastidirà i benpensanti, tutti coloro che amano la Siracusa del salotto buono. Nei salotti buoni evidentemente Siracusa deve sempre apparire eterea e bellissima.  Evidentemente non si può e non si deve parlare di una sacrosanta verità ovvero che questa meravigliosa città dalle infinite potenzialità è al palo su tutto e sembra tristemente abbandonata al suo destino verso una deriva culturale e sociale senza precedenti”.

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