Sculture sequestrate, la Procura la scelto il consulente tecnico
Sul giallo delle due sculture di Alberto Giacometti, esposte alla mostra “Ciclopica” e sequestrate dai carabinieri del nucleo tutela beni culturali perché ritenute false, la Procura aretusea ha individuato il critico d’arte che dovrà accertare se le due opere appartengano all’artista svizzero. L’incarico sarà conferito il 21 giugno a Maria Stella Margozzi, critico d’arte contemporanea che avrà il compito di valutare le due sculture e attribuirne la paternità. Qualche dubbio ha sollevato il critico d’arte Vittorio Sgarbi che ha avuto modo di dire che la scelta della Procura aretusea non sia tantio felice perché la dottoressa Margozzi non conoscerebbe le opere dell’artista Giacometti. Ma tant’è, la scelta è caduta su quella che la Procura considera una delle più esperte critiche d’arte contemporanea.
“Ci affidiamo a un esperto d’arte contemporanea – dice il procuratrore Scavone – che avrà modo di osservare le due opere e chiarire se abbiano ragione i militari dell’Arma che, a seguito di accertamenti, attraverso la consultazione degli archivi della Fondazione Giacometti, sostengono la presunta falsità delle due sculture esposte alla mostra all’ex convento di San Francesco”.
I carabinieri, com’è noto, hanno eseguito il 30 maggio il sequestro delle due opere in bronzo, “Nudo in piedi” e “Donna che cammina”, avendole giudicate copie illegali con firma falsificata, non corrispondenti a quelle presenti nelle edizioni autorizzate. Di diverso avviso gli organizzatori della mostra “Ciclopica: from Rodin to Giacometti” che hanno convocato per questa mattina una conferenza stampa per dare la propria versione dei fatti.