Sequestrò il cognato, il giudice rimette in libertà il commerciante siracusano
Il gip del tribunale Francesco Alligo, ha disposto la scarcerazione nei confronti del commerciante che era stato arrestato dai poliziotti della squadra mobile perché accusato di avere picchiato, ammanettato e sequestrato il cognato. Assistito dall’avvocato Massimiliano Lipari, l’indagato ha protestato la propria estraneità ai fatti che il cognato gli addebita. In particolare, sostiene di essere stato prelevato dal congiunto e in auto portato nella sua abitazione in Traversa Santannera, nella zona dei Pantanelli dove sarebbe stato picchiato con un bastone e chiuso in uno sgabuzzino oltre che ammanettato. Poi è riuscito a liberarsi e a scavalcare la recinzione della villetta prima di essere stato ritrovato dagli agenti di una pattuglia delle Volanti che lo ha soccorso.
L’indagato ha replicato sostenendo che il cognato farebbe uso di cocaina e per procurarsela avrebbe fatto di tutto per avere i soldi. Nel mesi di agosto lo ha portato nella sua abitazione e lo avrebbe fatto lavorare nel chiosco che gestisce in Ortigia. L’obiettivo era quello di tenerlo lontano dalle piazze di spaccio e di costringerlo a disintossicarsi.
Sembrava che tutto stesse andando per il giusto verso quando il 24enne avrebbe chiesto di allontanarsi per qualche giorno. Anto è bastato per scoprire che fosse ricaduto nella spirale dell’assunzione di stupefacenti con la riproposizione degli stessi problemi di prima. L’indagato ha confermato di avere subito il tentativo di incendio del chiosco ad opera del cognato che si sarebbe impossessato di un collier del valore di 6mila euro che avrebbe poi venduto a un prezzo di 850 euro per racimolare i soldi necessari per soddisfare alle proprie esigenze personali.
Il giudice per le indagini preliminari ha disposto la scarcerazione dell’indagato, disponendo nei suoi confronti solo l’obbligo di stare lontano dal congiunto di almeno cento metri.