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Il sindaco Bonfanti: “Non avallerò la cessione del titolo del Noto calcio”

Dopo la sesta riconferma in serie D, non senza patemi d’animo ma conquistata meritatamente in campo, fuori dal rettangolo di gioco da qualche settimana si rincorrono le solite voci di un nebuloso futuro per il Noto Calcio. Non sappiamo quanto artatamente messe in giro le chiacchiere si sono incentrate sulla possibile dipartita del titolo di quarta serie in direzione altre province. La cui realizzazione doveva prevedere innanzitutto tempistica antecedente a quanto comunicato, e poi, soprattutto, un’articolato passaggio di consegne con ulteriori società; per via di un regolamento redatto al fine di tutelare, anche, gli interessi della piazza.
La squadra di calcio rappresenta, come spesso qualcuno purtroppo dimentica, l’identità di una comunità ed i suoi tifosi sono, forse, gli ultimi difensori della stessa. Detto ciò, e sgomberato il campo da ulteriori fantasiose ipotesi, il futuro del Noto Calcio resta con molti punti interrogativi ed oggi riceviamo e riferiamo, integralmente, della presa di posizione del Sindaco, rieletto solo un paio di giorni fa, Corrado Bonfanti: “Terminata la competizione elettorale sono già al lavoro per affrontare le priorità dettate dalle prossime scadenze. Tra queste il futuro del Noto Calcio, società alla quale sono fortemente legato, per il quale ho già dato incarico all’Ufficio Legale del Comune di Noto, nella persona dell’avvocato Giovanni Monaca di accertare la situazione complessiva della società, sia in termini economici che patrimoniali, e di relazionare circa le migliori soluzioni per la continuità del nobile e storico sodalizio. Gli obiettivi che mi prefiggo di raggiungere sono principalmente due: dignità sportiva alla città di Noto, in questi ultimi anni duramente provata da alterne e spiacevoli vicende e, dignità alla tifoseria storica e a tutti i tifosi che si riconoscono nella maglia granata, desiderosi di riconquistare il primato di tifoseria tra le più conosciute e rispettate del circolo calcistico siciliano e nazionale. Non sarò mai disponibile ad avallare cessioni del titolo, né attività che possano determinare la definitiva morte del nostro blasone calcistico; nei peggiori dei casi, meglio una categoria inferiore, a testa alta, che una infame fine”.
E.V.

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