Siracusa, truffe del finto avvocato: arrestati padre e figlio
Il Gip del Tribunale di Siracusa, su richiesta della Procura, ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di Antonio De Martino, napoletano di 69 anni e del figlio Vincenzo di 44, già detenuti presso la Casa di Reclusione di Poggio Reale, in quanto gravemente indiziati di tre episodi di truffa aggravata commessi ai danni di persone ultrasessantacinquenni residenti nel capoluogo.
L’attività investigativa, svolta dalla Squadra Mobile di Siracusa, su direttive del pm Gaetano Bono e con il coordinamento del Procuratore Fabio Scavone, è stata avviata a seguito di una serie di truffe, avvenute nel capoluogo aretuseo tra i mesi di agosto e dicembre 2018, in danno di donne anziane, note come “truffe del finto avvocato” e accomunate dal medesimo modus operandi.
Secondo lo schema, le vittime venivano contattate telefonicamente da un soggetto, che si qualificava come “avvocato” o “maresciallo dei carabinieri” e che riferiva che un loro parente, di solito il figlio o il nipote, si trovava in stato di fermo, per aver causato un grave incidente stradale. I truffatori, tuttavia, paventavano la possibilità di evitare il carcere al loro congiunto, grazie al pagamento immediato di una somma di denaro, che oscillava tra i 5 mila e gli 8 mila euro, e che il “finto avvocato” riscuoteva personalmente, presentandosi a casa delle vittime poche ore dopo.
Decisiva, dunque, per carpire la buona fede del malcapitato di turno, era la perfetta conoscenza dei nominativi e delle abitudini dei familiari delle vittime. La complessa attività di indagine, basata sulla analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, delle celle telefoniche e dei transiti stradali, ha di permesso di acquisire gravi indizi in relazione a tre distinti episodi, nel corso dei quali i due indagati sarebbero riusciti a farsi consegnare dalle vittime denaro e oggetti preziosi per un valore di oltre 10 mila euro.
Padre e figlio, entrambi napoletani, sarebbero giunti in Sicilia con autovetture prese a noleggio, e, ivi giunti, avrebbero alloggiato in alberghi siti in rinomate località turistiche, per poi muoversi nelle diverse province siciliane e perpetrare le loro truffe.
I De Martino erano già balzati agli onori della cronaca poche settimane fa, quando erano stati colpiti dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Ragusa per analoghi episodi di truffa.