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Siracusa, 4 anni dopo i familiari di Stefano chiedono giustizia

La sezione Sicilia del CCDU nazionale (Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani) ha preso parte al sit-in organizzato dall’Associazione “Astrea in Memoria di Stefano Biondo” svoltosi nello spazio antistante l’entrata dell’ospedale Umberto I di Siracusa, in occasione del 4° anniversario della morte del giovane ventunenne disabile psichico  siracusano. Il 25 Gennaio di 4 anni fa Stefano fu ritrovato morto e con i polsi legati  da un cavo elettrico all’interno della  struttura per disabili dove era ospite da appena 36 ore. L’autopsia decretò l’avvenuto decesso per “asfissia meccanica da soffocazione causata o dalla chiusura diretta di naso e bocca, o dalla compressione della gabbia toracica” e ad oggi la magistratura sta ancora indagando per accertare le eventuali  responsabilità degli operatori psichiatrici alle cui cure era stato affidato.
Casi come quello di Stefano e altri di cui si apprende dai media, rappresentano solo la punta dell’iceberg e balzano all’attenzione del grande pubblico solo perché hanno avuto un epilogo drammatico. Ma vi è una casistica molto numerosa di episodi di violenza e di abuso nel settore della salute mentale che ogni giorno avvengono sul territorio nazionale all’interno delle  strutture psichiatriche. Si và dal rifiuto puramente arbitrario di far usare il telefono ai  degenti, alla contenzione fisica, con il paziente legato mani e piedi al letto; dai Trattamenti Sanitari Obbligatori effettuati per futili motivi e frequentemente senza rispettare appieno le normative che lo regolano, alle violenze fisiche e in diversi casi anche alle violenze sessuali, come risulta da numerose denunce che accogliamo in quanto Comitato dei Diritti Umani nell’ambito della Salute Mentale.

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