Siracusa: attività illecite, evasione e frode sotto il mirino della guardia di finanza
Evasione, frode fiscale e appropriazione indebita. Troverà sul suo tavolo una mole di lavoro non indifferente il colonnello Luca De Simone (nella foto), nuovo comandante provinciale della Guardia di finanza di Siracusa. A cedergli il posto, il comandante uscente, colonnello Antonino Spampinato che andrà a ricoprire la carica di comandante del reparto tecnico logistico e amministrativo della Calabria, con sede operativa a Catanzaro. Spampinato, aveva assunto il comando delle fiamme gialle di Siracusa il 5 luglio 2013 subentrato al comandante Giuseppe Cuzzocrea. Il colonnello De Simone ha 49 anni e ha conseguito due lauree, una in scienze economiche e delle finanze, e un’altra in giurisprudenza. Ha frequentato la scuola superiore di polizia tributaria. L’ultimo incarico è stato a Roma quale comandante del primo gruppo, tutela entrate del nucleo di polizia economica e finanziaria. Troverà un bel lavoro investigativo da portare a termine, oltre alla nuova attività che si svilupperà.
È stata un’operosità davvero intensa quella del colonnello Antonino Spampinato, che ha portato a termine diverse operazioni con risultati considerati importanti, oltre a quelli che lascia in eredità al nuovo comandante De Simone.
Tantissime le operazioni nel suo complesso, ma in particolare sono aumentati in maniera esponenziale i casi di evasione, frode fiscale e bancarotta fraudolenta e tante indagini tra le più importanti negli ultimi due anni, oltre ad altre ancora in corso di svolgimento che negli ambienti giudiziari si parla di almeno una mezza dozzina che interessano società che operano o che sono coinvolte in situazioni non del tutto candide nel territorio siracusano.
Marzo 2016. Rapporto della guardia di finanza di Siracusa sugli illeciti sull’evasione e la frode fiscale; un consuntivo annuale della missione istituzionale della Guardia di Finanza che opera secondo strategie operative e il cui compito universale è quello di trasmettere la diffusione della cultura della legalità, ponendosi a presidio della stessa e quindi a tutela dei cittadini.
Le linee programmatiche e gli obiettivi assegnati per il 2015, si possono riassumere in:
ü “contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali, in tutte le diverse manifestazioni”;
ü “contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica” ovvero tutte quelle attività connesse alla prevenzione e alla repressione delle truffe in danno dei finanziamenti nazionali, comunitari e a carico dei bilanci delle Regioni e degli Enti locali nonché all’accertamento dei danni erariali;
ü “contrasto alla criminalità economica e finanziaria” in cui confluiscono gli accertamenti patrimoniali antimafia, i controlli antiriciclaggio e gli interventi in materia di contraffazione e vendita di prodotti insicuri e pericolosi;
ü “concorso alla sicurezza interna ed esterna del Paese” e, in particolare, il contrasto ai traffici illeciti in materia di sostanze stupefacenti, armi, immigrazione clandestina.
Si riporta, qui di seguito, distinto per i vari settori, il consuntivo dell’attività operativa:
IL CONTRASTO ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI, IN TUTTE LE DIVERSE MANIFESTAZIONI”
Imposte e dei contributi evasi, ma hanno avuto lo scopo anche di contrastare i fenomeni connessi, quali lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina o la produzione e il commercio di articoli con marchi contraffatti e/o insicuri, nonché ad aggredire i grandi patrimoni e le ricchezze accumulate da chi sfrutta la manodopera irregolare.
CONTRASTO AGLI ILLECITI IN MATERIA DI SPESA PUBBLICA
Nello stesso comparto, contro l’evasione e le frodi fiscali, anche di tipo organizzato, sono stati finiti 26 indagini di polizia giudiziaria e denunciati 73 soggetti resisi responsabili di reati fiscali. Inoltre sono stati eseguiti n. 156 verifiche e 352 controlli. In tale ambito sono stati individuati 57 soggetti che, pur svolgendo attività produttive di reddito, sono risultati completamente sconosciuti al Fisco e 212 lavoratori in nero e/o irregolari.
L’obiettivo che ha guidato l’azione operativa della Guardia di Finanza, per l’anno 2015, è stato quello di garantire il regolare afflusso ed il corretto impiego delle risorse, concesse dallo Stato, dall’Unione Europea, dalle Regioni e dagli Enti Locali, destinate al benessere della collettività e al sostenimento delle politiche di sviluppo economico e sociale.
In questo contesto sono stati eseguiti 42 interventi, è stato arrestato 1 soggetto e ne sono stati denunciati 464. Inoltre sono stati accertati FRODI AL BILANCIO NAZIONALE E LOCALE PER 12.046.686,00 € E DANNI ERARIALI PER OLTRE 13.000.000,00 €.
CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ECONOMICA E FINANZIARIA
Su questo fronte, l’azione di servizio ha avuto lo scopo di ricercare e reprimere tutti i fenomeni illeciti (riciclaggio, usura, trasferimento fraudolento dei valori, ecc.) in grado di inquinare i circuiti legali dell’economia e di alterare le condizioni di concorrenza.
In quest’ambito sono state avanzate proposte di sequestro di beni per circa 3.000.000,00 € ed accertato riciclaggio per oltre 10.000.000,00 €.
LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE, TUTELA DEI DIRITTI DI PROPRIETA’ E DEI CONSUMATORI
Grande impegno è stato profuso nel contrasto alla contraffazione ed agli altri illeciti che danneggiano la proprietà intellettuale, in virtù delle specifiche competenze riconosciute per legge nel settore.
Di grande utilità si rileva il Sistema Informativo Anti Contraffazione della Guardia di Finanza (SIAC), operativo dal 2014, una piattaforma informatica plurifunzionale, per il supporto delle attività dei Reparti del Corpo e delle altre Forze di Polizia.
Attraverso l’apposito sito internet, liberamente accessibile al pubblico, il sistema offre ai cittadini informazioni e consigli utili sul mondo della contraffazione e consente ai titolari dei marchi di concorrere fattivamente nel contrasto dei traffici illeciti sul territorio, mediante la condivisione di dati ed elementi utili per riconoscere i prodotti veri da quelli falsi.
L’attività del Corpo a tutela del mercato è completata dai controlli in materia di disciplina dei prezzi. In questo settore sono stati eseguiti n. 120 interventi, denunciati 82 soggetti e sequestrati 1.260.468,00 prodotti.
LOTTA AL GIOCO ILLEGALE
Nel quadro della più ampia azione contro l’evasione fiscale e gli interessi economici della criminalità, le risorse operative sono state orientate alla ricerca ed al contrasto dei fenomeni di abusivismo e d’illegalità che interessano il mercato dei giochi e delle scommesse. Sono stati effettuati 14 interventi, denunciati 13 soggetti e sequestrati 23 computer utilizzati per le scommesse clandestine e 15 apparecchi e congegni da divertimento ed intrattenimento.
In tale contesto, sono stati operati interventi, sia in forma autonoma che in maniera congiunta, nel più ampio quadro dei “piani coordinati di intervento”, in collaborazione con l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato.
CONCORSO ALLA SICUREZZA INTERNA ED ESTERNA DEL PAESE CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI
Nel quadro della più ampia missione di concorso alla sicurezza, in questo settore è assicurata una vasta azione di contrasto ai traffici illeciti, non solo di merci di contrabbando e contraffatte. Nel settore degli stupefacenti sono stati sequestrati oltre Kg. 1,5 di sostanze.
Un impegno significativo è fornito nel contrasto ai flussi immigratori: i Reparti del Corpo partecipano in maniera assidua all’operazione “TRITON” e operano nell’ambito del dispositivo di ordine e sicurezza pubblica coordinato dal Prefetto, Dott. Armando Gradone, in seno all’UTG unitamente alle altre forze di polizia ed all’interno del Gruppo Interforze di Contrasto all’Immigrazione Clandestina “GICIC” coordinato dal Procuratore Capo della Repubblica Dott. Francesco Paolo Giordano.
Nel corso dell’anno in provincia sono giunti 22.898 immigrati in un totale di 149 sbarchi e sono stati tratti in arresto 158 responsabili.
CONTROLLO ECONOMICO DEL TERRITORIO SERVIZIO DI PUBBLICA UTILITA’ 117: IMPIEGATE 1.452 PATTUGLIE
Il controllo economico del territorio è assicurato per garantire sicurezza ai cittadini. Un rapporto fiduciario che si crea anche grazie alle richieste di intervento che giungono al numero di pubblica utilità “117”. Tale servizio, trova le sue premesse nella necessità di corrispondere alle istanze di sicurezza economico-finanziaria manifestate dalla collettività. Al tal fine è stata anche potenziata la specifica sezione “117” presente sul sito internet www.gdf.gov.it, attraverso la quale è possibile compilare, stampare e presentare ai Reparti territoriali segnalazioni, denunce e richieste, di semplice compilazione.
In conclusione i risultati conseguiti nell’anno 2015 attestano l’impegno e la professionalità con cui, ogni giorno, le fiamme gialle aretusee si sono adoperate per la tutela della legalità e per contribuire a ridare slancio e competitività all’economia “sana”.
In questo percorso strutturato su valori e professionalità ma soprattutto sulla capacità di adeguarsi al cambiamento che la società ci impone appaiono essenziali i rapporti con l’Autorità Giudiziaria per stabilire percorsi investigativi ottimali, le intese con le altre Amministrazioni ed il coordinamento con le altre Forze di Polizia.
OPERAZIONI 2015
“DOCTOR HOUSE”
Sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari a 22 dipendenti dell’A.S.P. n. 8, coinvolti nell’operazione che, nel settembre del 2014, aveva già permesso all’A.G. inquirente di richiedere per 19 degli indagati la misura dell’interdizione dai pubblici uffici, successivamente applicata per 9 di essi.
“LAZZARO”
Ultimata una incisiva attività di polizia giudiziaria d’iniziativa a tutela della spesa pubblica Locale e Nazionale, finalizzata a prevenire e reprimere diffuse forme di irregolarità con riferimento alla disciplina dell’esenzione dal ticket sanitario e delle Prestazioni Sociali Agevolate.
“VALORE CERTO”
Concluse complesse ed articolate indagini delegate dalla locale Autorità Giudiziaria, che hanno portato al sequestro di beni mobili ed immobili riconducibili ad un agente assicurativo aretuseo che si è indebitamente appropriato di somme di denaro di spettanza della Fondiaria SAI S.p.A., dandosi alla fuga e causando nelle casse della compagnia assicuratrice, per effetto di alcuni pignoramenti, un “buco” presumibilmente stimato in una somma superiore ai 2.000.000 di €.
“INDA”
Notificato il provvedimento di conclusione delle indagini preliminari e informazione di garanzia nei confronti di 7 soggetti, funzionari dell’INDA e imprenditori siracusani. Le indagini hanno consentito all’A.G. inquirente di ipotizzare i reati di associazione a delinquere (articolo 416 del codice penale) e truffa (articolo 640, comma 2, del codice penale).
Gli investigatori hanno esaminato le spese sostenute dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico, negli anni dal 2005 al 2012.
“CAPORALATO ED USO DI FITOFARMACI”
Portata a compimento un’operazione sul fenomeno del “caporalato” nell’ambito della quale, oltre ad aver individuato l’impiego di lavoratori in nero da parte di cooperative ed aziende agricole locali, sono stati rinvenuti ingenti quantitativi di fitofarmaci e prodotti chimici per l’agricoltura i quali – sulla base delle prime indicazioni rese dal personale dell’A.S.P. n. 8 di Siracusa – sono risultati utilizzati in maniera non conforme alla legge. L’attività si è conclusa con il sequestro, tra l’altro, di ortaggi freschi destinati al consumo umano e ritenuti pericolosi per la salute per essere stati sottoposti a trattamenti con i citati fitofarmaci non consentiti e con il prelievo di campioni dei prodotti coltivati per la successiva analisi da parte del personale dell’A.S.P. n. 8 aretusea.
Le analisi hanno confermato la presenza di pesticidi in misura superiore ai limiti di legge. 5
“TRUFFA SUL FOTOVOLTAICO”
Un’attività in materia di spesa pubblica ha portato alla denuncia di due amministratori di altrettante società di capitali, per i reati di truffa e frode in danno della Regione Sicilia, nonché per reati fiscali, realizzati in concorso tra loro. Sono state eseguite verifiche fiscali nei confronti di società della zona industriale, esercenti l’attività di produzione di energia elettrica, nel corso delle quali è stato individuato il modus operandi che prevedeva l’utilizzo di fatture ed altri documenti falsi, attraverso i quali avere accesso indebitamente alle risorse erogate dalla Regione Siciliana e sottraendo al fisco gli utili di esercizio non dichiarati destinati, quindi, all’arricchimento personale.
“SAI 8”
Nell’ambito del procedimento relativo all’accertamento delle responsabilità sul fallimento della “Sai 8”, società di gestione del servizio idrico per la Provincia Aretusea, è stato appurato che la società, per l’anno di imposta 2012, aveva omesso il versamento delle ritenute operate nei confronti di lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi, per un importo complessivo pari a € 1.423.000.
In tale contesto è stato deferito all’A.G., l’amministratore pro-tempore per la violazione della normativa tributaria, di rilevanza penale, che, al superamento della soglia di € 50.000, punisce il comportamento del sostituto di imposta che non versa nei termini previsti le ritenute risultanti dalla certificazione rilasciata ai dipendenti.
Per l’anno 2017 e 2018, si riportano le operazioni più importanti che hanno scosso la pubblica opinione ed hanno messo in luce un mondo sommerso fatto di luci e ombre, grida e sussurra, connubi, interessi illeciti e il valore, la fedeltà, la preparazione investigativa e la competenza del corpo della guardia di finanza nel suo insieme.
Aprile 2017. Sulla scia giudiziaria della frode e i dintorni a conclusione d’indagini delegate alla guardia di finanza di Siracusa, il Procuratore della Repubblica di Siracusa, dott. Francesco Paolo Giordano, ha emesso nell’aprile del 2017 nei confronti dell’amministratore della Cayenne Srl di Floridia, avviso di chiusura delle indagini preliminari e informazione di garanzia per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti nei periodi d’imposta 2012 e 2013, per un importo di circa 90.000 euro.
Aprile 2017. Servizio idrico danno erariale: il sindaco di Siracusa segnalato alla Procura della Corte dei Conti. La Guardia di Finanza di Siracusa ha segnalato alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Palermo un danno erariale per 2 milioni 808 mila euro a carico del Sindaco del Comune di Siracusa, del Dirigente del Settore Lavori Pubblici, e del Direttore Generale della Società affidataria (gestore) del Servizio Idrico Integrato dei Comuni di Siracusa e Solarino per l’anno 2015 e per il primo trimestre 2016. Il Nucleo di Polizia Tributaria, terminata l’indagine sulla gestione del servizio idrico integrato dei Comuni di Siracusa e Solarino delegata dalla locale Procura della Repubblica, coordinata dal Procuratore Aggiunto Dott. Fabio Scavonee diretta dai Sostituti Giancarlo Longo e Marco Di Mauro, ha richiesto e ottenuto l’autorizzazione per l’analisi della copiosa documentazione ai fini della segnalazione del danno erariale.
Aprile 2017. Indagini delegati alla guardia di finanza. Tre procure indagano tra rapporti pericolosi, flussi finanziari, rifiuti, depistaggi e complotti. Sarebbe stato scoperto un sistema ragnatela in cui i ragni sarebbero rimasti stavolta intrappolati nel loro stesso gioco. Sul filone dell’inchiesta siracusana della Procura di Roma, nelle esplorazioni che hanno preso il via dall’analisi dei flussi finanziari di Mafia Capitale, con l’ipotesi di reato di corruzione, violazione delle norme tributarie, false fatturazioni, insieme a tutte le altre che interessano anche il “Caso Siracusa”, in cui indagava già la Procura di Messina. Indagini che sono dirette dal procuratore aggiunto reggente Vincenzo Barbaro (nominato di recente dal Csm Procuratore generale di Messina). Il magistrato messinese ha presenziato alle operazioni delle perquisizioni avvenute nei giorni scorsi in studi di professionisti di avvocati e commercialisti nel territorio siracusani in cui investigatori e inquirenti – secondo fonti giudiziari romani – si sarebbero imbattuti, tra le altre cose, in fatti e circostanze poco chiare, così come in documenti contabili ancora sconosciute agli stessi magistrati per somme di svariati milioni di euro fatturate con tracce a “ventaglio”.
Ricerche che si sviluppano sull’attenzione messa in atto dagli inquirenti, sulla base delle copiose denunce su complotti politici-giudiziari pervenute alle varie procure e a organi istituzionali, tutte regolarmente arrivate sui tavoli del ministro della Giustizia e del Consiglio Superiore della Magistratura (oltre una dozzina), che hanno messo in luce il fondato sospetto che nell’enorme flusso di denaro, segnalato a più riprese e in tutte le salse, potrebbe nascondersi un sottile e ingegnoso gioco di “scatole cinesi”, così come i tanti fatti che riguardano i “veleni della politica siracusana” e di cui parlava qualche mese fa anche il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo.
Novembre 2017. Evasione fiscale con il sequestro di beni per 2,5milioni al gruppo Quercioli. La Guardia di Finanza di Siracusa, nell’ambito delle attività di contrasto all’utilizzo del sistema finanziario per finalità di riciclaggio, dopo aver eseguito complesse ed articolate indagini di polizia giudiziaria, delegate dalla Procura della Repubblica di Siracusa, che hanno portato alla scoperta di un articolato sistema di frode finalizzato alla sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte di talune società.
Luglio 2018. Imponente operazione della Guardia di Finanza di Palermo e Siracusa delegata della Procura della Repubblica di Siracusa nei confronti del Gruppo Frontino di Siracusa. A proposito della bancarotta, è stato appurato che gli amministratori di diritto succedutesi nel tempo e quello di fatto della Codaf S.r.l. distraevano somme per oltre 250.000 euro eseguendo pagamenti non giustificati in favore di alcune imprese ed esponevano nel bilancio fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero, celando maggiori perdite per quasi 3,5 milioni di euro. Peraltro, celavano le scritture contabili della citata società, in modo da rendere impossibile la completa ricostruzione del patrimonio e degli affari. In aggiunta, aggravavano il dissesto della Attività Edilizie S.r.l. astenendosi dal richiedere il fallimento quando già era emersa una situazione di dissesto irreversibile.
Con riguardo ai reati fiscali, è stato appurato che la RGD S.r.l. ha evaso le imposte per circa 250.000 euro e che alcune persone coinvolte dalle indagini avevano compiuto atti fraudolenti sui beni della Emmea S.r.l. al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte, rendendo inefficace la procedura di riscossione coattiva, non versavano l’iva per oltre 500.000 euro e conferivano simulatamente nel trust “Quantias Superuisorem”, avente trustee un trust di diritto elvetico a sua volta partecipato da una fiduciaria sempre elvetica, le quote del capitale sociale di alcune società che a loro volta, a cascata, detengono i capitali sociali di svariate imprese tutte riconducibili alla medesima famiglia.
A seguito di ciò, in un primo momento, sono stati eseguiti sequestri di disponibilità liquide, beni immobili e quote societarie, tra le quali il capitale sociale, pari a 2.000.000 di euro, della società proprietaria del menzionato centro commerciale il cui valore è stato stimato in circa 29 milioni di euro. La Procura di Siracusa intente andare verso il processo per direttissima. Il pm Davide Lucignani ha ottenuto dal Gup del tribunale di Siracusa Carla Frau, il giudizio immediato, prima udienza fissata per il prossino 12 ottobre.
Agosto 2018, la guardia di finanza sequestra alla Siritec beni per oltre 3mln di euro in esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo sui beni e sui conti della società Siritec, che opera nel settore dell’impiantistica elettro-strumentale già commissionaria di un’azienda del petrolchimico dell’area industriale di Siracusa.
L’attività, che trae origine dal controllo automatizzato della dichiarazione dei redditi effettuato dall’Agenzia delle Entrate di Siracusa, ha evidenziato l’omesso versamento di ritenute operate, per l’anno di imposta 2013, per un importo di oltre 260.000 euro.
La Procura aretusea, ha delegato la Compagnia di Siracusa delle fiamme gialle a eseguire attività finalizzate al riscontro di eventuali ed ulteriori violazioni di rilevanza penale ed alla proposta per l’adozione di misure cautelari reali.
L’attività permetteva di segnalare alla Autorità Giudiziaria il rappresentante legale e l’amministratore di diritto, per l’omesso versamento delle ritenute operate e non versate.
Inoltre, nell’analisi della documentazione acquisita nel corso delle indagini, si scopriva lo svuotamento, di fatto, della società sotto accusa avvenuto mediante atti fraudolenti al fine di sottrarre l’azienda al pagamento di oltre 3 milioni di euro per omesso versamento di tributi diversi, tra i quali Iva, Ires e Irap, rendendo così inefficace la procedura di riscossione coattiva.
Il Gip del tribunale ha emesso il provvedimento di sequestro preventivo, per un valore complessivo di oltre 3 milioni 300 mila euro, che è stato eseguito sui beni e sui conti degli indagati.
Concetto Alota