Siracusa, aumenta la Tari
I pensionati non ci stanno
«La Tari rischia di diventare l’ennesimo colpo per alcune fasce sociali che stentano a mantenere un’economia familiare adeguata ai costi”. Questa la preoccupazione di Valeria Tranchina, Vito Polizzi ed Emanuele Sorrentino, segretari generali, rispettivamente, di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Pensionati, a proposito della recente decisione del sindaco Francesco Italia di innalzare la tassa sui rifiuti.
«Abbiamo atteso invano che tutta la politica e, soprattutto, le associazioni a difesa dei consumatori prendessero una posizione chiara sulla questione – aggiungono i tre segretari – crediamo che quanto accaduto non possa essere liquidato da polemiche fini a sé stesse e lasciare nel silenzio tutto il resto. Nessuno ha posto l’accento sulle ripercussioni inevitabili che questa decisione avrà sulle tasche dei cittadini e delle famiglie”.
Poi l’attacco al cuore dell’amministrazione pubblica: “Questa vicenda sta mostrando la mancanza di sensibilità politica verso i più deboli e i più disagiati – aggiungono Tranchina, Polizzi e Sorrentino – noi conosciamo bene in che realtà si muovono alcuni strati della società e proprio per questo, prima di adottare questi provvedimenti, sarebbe stato meglio confrontarsi con le forze sociali e con il terzo settore”.
Siracusa, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Prezzi e consumu, prima di questo aumento aveva una media di 418 euro, quarta città più cara della Sicilia. “Adesso – affermano I sindacalisti – vogliamo contendere il primato a Catania.
Abbiamo letto che la nostra città resta virtuosa in materia di raccolta differenziata, addirittura il 50% ma se questa premialità si trasforma in aumento indifferenziato, qualcosa deve essere rivisto. Bisognerebbe adottare provvedimenti per salvaguardare le fasce più deboli, le periferie sociali si creano proprio con queste decisioni che nascono senza il confronto con il territorio.»