Siracusa, cambia l’appalto delle pulizie al museo P. Orsi
Sottoscritto l’accordo tra l’Azienda Diversi servizi integrati e Filcams CGIL – Fisascat Cisl che, recuperando i 14 lavoratori già impiegati nell’appalto di pulizia e sanificazione del museo Paolo Orsi di Siracusa, impegna l’azienda a non applicare le norme del jobs act mantenendo quindi per i lavoratori dell’appalto l‘art. 18 dello statuto dei lavoratori contro i licenziamenti senza giustificato motivo.
L’appalto, che aveva subito una drastica riduzione con conseguenze sul numero dei lavoratori impiegati, è stato aggiudicato alla Diversi servizi Integrati di Catania con scadenza fine anno 2015 anche se con un minor numero di ore disponibili; l’accordo, sottoscritto ai sensi dell’art 4 del contratto di lavoro presso la sede del Museo Paolo Orsi, ha visto la mediazione positiva del dottor. Antonello Mamo responsabili del sevizio, che accogliendo le proposte delle organizzazioni sindaali ha coniugato le esigenze di sevizio della committente con gli interessi dei lavoratori rappresentati dal sindacato.
“ Dopo il passaggio di appalto della Marina Militare anche per il museo Paolo Orsi – diceStefano Gugliotta segretario generale Filcams CGIL Siracusa: – aumentano le aziende che rinunciano all’applicazione delle norme del jobs act e mantengono le clausole dell’art.18 per i lavoratori dell’appalto. E’ questa la cartina al tornasole della strumentale futilità delle norme del jobs act per quanto attiene l’art. 18 che protegge i lavoratori dai licenziamenti senza giustificato motivo; lo sconto triennale sui contributi dei lavoratori disoccupati da otre 6 mesi è la sola parte del jobs act cui le aziende mirano. Su questo il governo dovrebbe riflettere, perché in assenza del sindacato (sono tanti i cambi appalti fatti direttamente dai lavoratori con le aziende) i lavoratori sono e restano esposti ad una norma discriminatoria e profondamente ingiusta. Nell’ambito del cambio appalto che si prefigura per i servizi del comune di Siracusa ( SOCOSI e UTIL SERVICE) la FILCAMS porrà la stessa condizione di rinuncia al jobs act, oltre a rivendicare il mantenimento dell’attuale contratto di lavoro e dei livelli salariali dei lavoratori.”