Siracusa, Carla Trommino difensore dei diritti dei bambini
Carla Trommino è il nuovo Difensore dei diritti dei bambini. È stata eletta ieri sera dal consiglio comunale – tra sette candidati – con i voti di un’ampia maggioranza dei presenti. Trommino è un’avvocata impegnata nel sociale e nel volontariato; si occupa soprattutto di minori stranieri non accompagnati. Prende il posto del primo Difensore dei diritti dei bambini, Francesco Sciuto, eletto nel 2010 e che nei mesi scorsi , alla scadenza del mandato, aveva annunciato la decisione di non ricandidarsi. In un breve intervento di ringraziamento, Trommino si è detta onorata e ha ricordato i livelli alti raggiunti da Siracusa nell’accoglienza dei migranti e, in modo particolare, dei minori non accompagnati. “Spero di contribuire a dare un’immagine positiva della città”, ha concluso.
L’elezione del Difensore dei diritti dei bambini è stata l’ultimo passaggio di una seduta quasi interamente dedicata alla questione dei precari comunali. Sono state rinviate ad altra data le modifiche ai regolamenti su taxi e noleggi con conducente e centri anziani. Prima che fossero trattate, infatti, è caduto il numero legale; sui centri anziani, Salvo Sorbello aveva comunque sollevato un problema procedurale perché la proposta non era stata mai affrontata dalla commissione Politiche sociali, da diversi mesi senza presidente, “impedendo – ha detto – ai consiglieri comunali di svolgere un loro diritto-dovere. Di questo informerò il prefetto”.
In apertura di lavori, prima di affrontare l’ordine del giorno, sempre Sorbello aveva preso la parola sui rilievi della Corte dei conti relativi al bilancio consuntivo del 2014. Sorbello ha chiesto in che modo la presidenza intendesse affrontare la questione visto che tocca al Consiglio apportare i correttivi. Il vice presidente, Giuseppe Impallomeni, ha assicurato che sul punto si sarebbe confrontato al più presto con il segretario generale, Danila Costa.
Il primo argomento trattato è stato l’ordine del giorno sulle procedure di stabilizzazione dei precari dell’Ente, illustrato da Francesco Pappalardo nella veste di primo firmatario; lo stesso consigliere aveva chiesto il prelievo del punto, previsto come ultimo, vista la presenza in aula di una nutrita rappresentanza di lavoratori interessati. La discussione è iniziata proprio dall’intervento di una precaria, Lucilla Franzò, che ha rappresentato lo stato di incertezza che si protrae da anni e ha ricordato la scadenza dei loro contratti il prossimo 31 dicembre. Temi affrontati anche nella relazione di Pappalardo, che ha parlato di personale dotato di “esperienza e conoscenze indispensabili per il funzionamento dell’Ente in settori strategici” ma costretto a fare i conti con un futuro ricco di incognite perché in “attesa delle finanziarie nazionale e regionale”. A fronte di questa situazione, si legge ancora nell’ordine del giorno, il piano del fabbisogno per il triennio 2016-18 prevede 11 assunzioni su 86 precari in attesa di stabilizzazione.
Alla relazione si sono aggiunti gli interventi di Stefania Salvo, Sorbello, Loredana Spuria e Sonia D’Amico che hanno chiesto di conoscere i criteri della selezione e perché la previsione di solo 11 assunzioni; di Enrico Lo Curzio che ha invitato l’Amministrazione a tenere conto delle esigenze dei più deboli; di Elio Di Lorenzo che ha manifestato il suo dissenso rispetto al documento parlando di responsabilità del Pd e di mancanza di chiarezza dell’Amministrazione sulle stabilizzazioni.
La replica è stata dell’assessore al Personale, Pierpaolo Coppa (affiancato dal dirigente del settore Risorse umane, Giuseppe Ortisi) che ha ricordato i vincoli dettati dalle norme regionali cui sono sottoposti i comuni e tra queste anche quella che impedisce di assumere più personale rispetto ai pensionamenti; la scelta viene fatta in base ai titoli di ciascun precario e secondo le modalità stabilite dalla legge. L’assessore ha confermato la scadenza del 31 dicembre e che ad oggi non ci sono notizie di proroghe, mentre si è in attesa che lo Stato e la Regione approvino le rispettive leggi di bilancio.
Intanto l’Amministrazione, ha aggiunto Coppa, ha fatto tutti i passaggi necessari, approvando il piano del fabbisogno e il piano delle eccedenze. Era stato fatto il tentativo, utilizzando le norme regionali, di prevedere per le stabilizzazioni maggiori risorse sfruttando i risparmi realizzati con i pensionamenti, ma sul punto i revisori dei conti hanno posto il problema della tenuta finanziaria e delle esigenze di bilancio dell’Ente. Infine, l’assessore ha chiarito che le 11 assunzioni contenute nel piano triennale saranno così distribuite: 9 nel 2016 e 2 nel 2017. Per il 2018 saranno assunti due dirigenti che oggi sono sottodimensionati: su un fabbisogno di 19, il Comune ne ha 11, solo 5 di ruolo e 6 incaricati.
Dopo l’assessore Coppa, il primo a prendere la parola è stato Alessandro Acquaviva che, preoccupato per il quadro descritto, a proposto di chiedere al prefetto la convocazione di un tavolo urgente con i deputati nazionali e regionali.
Alfredo Foti ha detto di essersi aspettato di più e che lo scopo dell’ordine del giorno non era di avere una descrizione dello stato delle cose ma di sapere quali iniziative il sindaco e l’Amministrazione avevano preso nelle sedi opportune per uscire dal questa situazione.
Per Carmen Castelluccio, l’assessore si è mosso bene ma il Consiglio deve prendere l’iniziativa di coinvolgere la deputazione regionale affinché si trovino soluzioni che vadano oltre quelle ordinarie a disposizione dell’Ente. Anche per Di Lorenzo, l’Amministrazione avrebbe dovuto fare di più per dare risposte alle attese dei precari. Poi si è detto contrario a iniziative che possono trasformarsi in “passerelle natalizie per i deputati”.
Secondo Gaetano Firenze, l’Amministrazione non ha mostrato alcuna sensibilità verso un problema prioritario per il Comune, in quanto si tratta di personale fondamentale al suo funzionamento. Stessa insensibilità, ha detto ancora, è stata mostrata anche dalla commissione comunale competente. Franco Zappalà ha chiuso il dibattito lamentando l’assenza del sindaco che, a suo giudizio, è la persona deputata a risolvere il problema del precari. Secondo il consigliere, l’Amministrazione ha tutti gli strumenti per farlo prevedendo le somme necessarie nel bilancio, che poi viene sottoposto al consiglio comunale per i cambiamenti e l’approvazione.
Prima di proseguire con gli altri argomenti, Di Lorenzo è intervenuto elogiando i siracusani per la partecipazione numerosa al referendum sulla riforma costituzionale. Si detto rammaricato perché nessun ha speso una parola per questa prova di democrazia mostrata al termine di una campagna elettorale difficile i cui esiti sono ancora poco chiari. La sollecitazione di Di Lorenzo è stata subito raccolta dal vice presidente Impallomeni: a prescindere dalle ragioni del Sì e del No, ha affermato, è indubbio che i siracusani hanno dato prova di “alta democrazia”. Gli effetti del risultato li vedremo, intanto resta il dato della ampia partecipazione.