Siracusa, celebrati i funerali dell’anziano bruciato vivo
Si sono celebrati alla chiesa di Grottasanta i funerali di Giuseppe Scarso, lo sfortunato anziano morto mercoledì dopo due mesi e mezzo di agonia a causa delle ustioni riportate nel raid notturno compiuto il primo ottobre da due giovani che lo hanno preso a fuoco.
Tanta gente ha partecipato al rito funebre, officiato da monsignor Sebastiano Amenta, vicario della curia, che, nell’omelia, ha puntato l’accento sull’esigenza di non bramare vendetta per i responsabili del gesto ma soltanto invocare giustizia. Il celebrante, che ha portato il cordoglio dell’arcivescovo Pappalardo, impegnato questa mattina in un incontro con i detenuti del carcere di Cavadonna, ha rimarcato il sentimento di dolore e le emozioni che ha suscitato nell’opinione pubblica siracusana l’uccisione di don Pippo.
Nel primo banco la sorella e il fratello della vittima mentre all’ingresso della piccola chiesa, due poliziotti hanno montato la guardia. Tra i presenti anche il sindaco Garozzo e il presidente del consiglio comunale Armaro. Presente anche la deputazione della cappella di Santa Lucia e tante persone che hanno conosciuto e apprezzato zio Pippo.
Al termine della funzione religiosa, il corteo funebre è transitato davanti all’abitazione di Giuseppe Scarso, dove si è raccolto un gruppo di persone tra amici, parenti e vicini di casa per rendergli l’estremo saluto.
Compiuto il rito funebre, i riflettori si riaccendono sull’aspetto giudiziario della vicenda. Dopo il fermo del diciottenne Tranchina, ritenuto responsabile dell’aggressione con il fuoco ai danni della vittima i poliziotti della squadra mobile hanno concentrato gli sforzi per rintracciare l’altro giovane al momento sfuggito alla cattura.