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Siracusa. Consumò rapina in gioielleria: donna sconta 3 anni di reclusione

Si era finta cliente per rapinare un gioielliere. Gli uomini della Squadra Mobile hanno arrestato Shajla Tringali, siracusana di 26 anni,

in esecuzione dell’ordine di carcerazione disposto dalla Procura di Siracusa, a seguito della sentenza di condanna emessa dalla Corte D’Appello di Catania che l’ha riconosciuta colpevole, in concorso, dei reati di rapina aggravata, detenzione illegale di armi e lesioni personali.

Nel novembre del 2016, la Tringali, unitamente ad un complice, fingendosi dei clienti, entravano in una gioielleria di viale Zecchino, chiedendogli di prelevare numerosi anelli dalla cassaforte per poterli visionare. Immediatamente dopo facevano irruzione nel negozio altri complici, travisati ed armati di pistola, i quali, dopo aver picchiato il gioielliere con calci e pugni e avergli puntato l’arma lo costringevano a consegnargli i gioielli che aveva prelevato dalla cassaforte, per un valore pari a circa 74.000 euro nonché anche il telefono cellulare del proprietario.

Durante la fuga, il titolare della gioielleria era riuscito ad afferrare il cappuccio della felpa indossata da uno dei due, scoprendo il volto del reo. Le telecamere del sistema di videosorveglianza della gioielleria avevano immortalato i protagonisti che. Successivamente, a seguito di una incessante attività di indagine svolta dagli investigatori della Squadra Mobile gli autori venivano identificati ed inchiodati alle loro responsabilità.

Dopo lo svolgimento della vicenda processuale, che ha visto la conferma della bontà delle indagini svolte dagli organi inquirenti è arrivata la condanna definitiva. Tringali veniva arrestata dai poliziotti, per essere poi tradotto presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza –Catania, per espiare la pena definitiva di anni 3 e 3 mesi di reclusione.

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