Siracusa, controlli nei negozi dei cinesi: scoperti 17 lavoratori in nero
Scoperti diciassette lavoratori in nero mentre è stata sospesa un’attività lavorativa. E’ questa in estrema sintesi il bilancio dell’attività svolta negli ultimi dieci giorni dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Siracusa. L’attività scaturisce dal monitoraggio del fenomeno delle imprese fuori regola sul territorio e evitare che la minore presenza di controlli possa favorire fenomeni di sfruttamento lavorativo.
Le ispezioni sono state svolte in tre esercizi differenti: in uno è stato scoperto un lavoratore in nero su otto presenti; in un secondo sono stati scoperto ben 14 lavoratori in nero su 18 occupati. E’, quindi, scattata la sospensione dell’attività imprenditoriale. Il titolare è stato costretto a pagare subito 1950 euro per riavviare l’esercizio e nei prossimi giorni dovrà pagare una maxi sanzione di 4 mila euro per ogni singolo lavoratore irregolare, oltre alla regolarizzazione degli stessi e al pagamento dei contributi previdenziali. Tre stranieri di nazionalità cinese sono stati trovati sprovvisti del permesso di soggiorno dei quali due erano già destinatari di un provvedimento di espulsione, emessi dai prefetti di Palermo e di Ragusa, per cui sono scattate le procedure di allontanamento. In un terzo esercizio, invece, sono stati scoperti due lavoratori in nero su tredici.
Per quanto riguarda l’imprenditoria cinese, gli investigatori hanno potuto appurare che non occupano soltanto connazionali ma anche dipendenti italiani, anche se nella quasi totalità con rapporti di lavoro part-time, ritenuti incompatibili con i turni di apertura degli esercizi commerciali. Sono stati, quindi, individuati un buon numero di rapporti di lavoro irregolari per i quali sono in corso verifiche per scoprire l’elusione contributiva all’Inps: i contributi dovuti al lavoro part-time sono versati in proporzione all’orario settimanale dichiarato e in misura molto minore rispetto al reale impiego. In conseguenza delle irregolarità riscontrate, alle aziende ispezionate sono state contestate sanzioni amministrative per circa 160 mila euro.
Nell’albito della stessa attività ispettiva, i carabinieri hanno deferito alla Procura della Repubblica di Siracusa quattro imprenditori per utilizzo di tre impianti di videosorveglianza; impiego di cittadini stranieri privi di permesso di soggiorno.