Siracusa, il deputato Zappulla: “Aderisco a Democratici e progressisti”
Questo l’intervento del parlamentare Pippo Zappulla, che ha aderito al movimento Democratici e progressisti.
La sostanziale “mutazione genetica” che ha subito il Pd in questi anni di gestione renziana lo rende incompatibile con il nostro essere donne e uomini democratici e di sinistra. E’ una scelta che assumiamo non certo per convenienza e opportunismo ma, invece, con grande sofferenza e dopo una lunga riflessione: oggi però non ci riconosciamo piu’ nel profilo politico, valoriale ed etico di questo Pd.
Circa 10 anni fa diversi di noi contribuirono a fondare, altri hanno scelto successivamente di aderire, il Pd anche nella provincia di Siracusa convinti tutti che stavamo costruendo il nuovo e moderno partito del progresso in grado di mettere insieme le migliori culture del secolo scorso per realizzare il grande partito democratico e riformista del nuovo secolo. Un movimento politico non dogmatico, non ideologizzato ma con i valori della sinistra democratica, del cattolicesimo popolare e solidaristico, del volontariato e dell’associazionismo laico.
In questi anni abbiamo visto invece gradualmente modificato fino a snaturare il cuore del progetto: abbiamo visto spostare l’asse valoriale verso un partito moderato e neo-centrista sempre piu’ proiettato verso un equivoco ed istinto partito della nazione. Un partito che ha scelto di scagliarsi contro i corpi intermedi della società attaccando in modo grave il movimento sindacale, che ha spostato a partire dal Jobs act e dalla riforma della scuola gli equilibri democratici e creando lacerazioni profonde con fette storiche del nostro mondo.
Renzi che ha preferito simbolicamente Marchionne ai lavoratori della Fiat, che ha costruito un partito tutto leaderistico considerando l’organizzazione dei circoli e dei territori sovrastrutture inutili e anacronistiche, che ha utilizzato il tema della legalità e della trasparenza ad uso e consumo spesso della convenienza del momento e del caso. Un leader che pensa di rottamare uomini e donne a intermittenza e solo chi proviene da una diversa storia e cultura politica, che confonde il giusto e necessario rinnovamento solo come una questione anagrafica.
La gestione della recente vicenda referendaria conferma una visione personalistica, presuntuosa, arrogante e da uomo solo al comando, compresa la cadenza data alla fase congressuale disegnata per lo piu’ come una resa dei conti e una veloce riconferma personale che una necessaria e salutare verifica e confronto con gli iscritti per una indispensabile svolta politica e programmatica.
In questi anni abbiamo tentato di sviluppare una seria e coerente battaglia per il cambiare dall’interno il pd : è chiaro che questo non è e non sarà possibile peraltro alla luce di un congresso costruito ad immagine e ad interesse di Renzi e del suo cerchio magico. Il pd con questo gruppo dirigente, a nostro avviso, non ha futuro e non potrà rappresentare quel movimento e quei valori fondanti.
Per queste ragioni scegliamo di uscire dal Pd non rinnovando la tessera (diversi lo hanno già fatto da diversi anni) senza rinunziare a fare politica anzi rilanciando il nostro impegno, ognuno nel proprio ruolo e ambito, per cambiare e migliorare il Paese e la società. Pensiamo fondamentale costruire un movimento che faccia della democrazia e del progresso le sue parole guida, che rimetta al centro i temi del lavoro, dei diritti, della legalità. Riteniamo di condividere e di sostenere il progetto lanciato in questi giorni a livello nazionale di rifondare il nuovo centrosinistra per ridare voce e spazio ai valori e alle tematiche del lavoro e dei diritti. Ripartire dalle condizioni materiali di vita delle persone per reinterpretare un progetto di cambiamento necessario e possibile del Paese.
Il Pd poteva essere lo strumento giusto ma la gestione di Renzi ha mortificato speranze e aspettative di molti di noi e di una parte crescente dell’elettorale di centrosinistra. Ci dispiace, quindi, ma ormai il Pd è un altro partito rispetto a quello a cui con passione ed entusiasmo abbiamo aderito. E’ ormai un partito di centro che spesso guarda con troppa attenzione alle idee della destra economica e sociale e che poco ha a che fare con la sinistra riformista e moderna
Assumiamo, infine, questa decisione con convinzione anche se con rammarico : perché con molti amici e compagni che scelgono di restare abbiamo sviluppato battaglie e iniziative; perché ci tengono legati valori, esperienze ed amicizia e auspichiamo di ritrovarci magari piu’ avanti in un progetto politico condiviso.