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Siracusa, estorsioni e droga: dieci condanne in appello

Si è chiusa con la riforma della pena per sei imputati e con la conferma delle condanne riportate in primo grado per altri quattro il processo in Appello scaturito dall’operazione antidroga, denominata “Quo Vadis”, scattata l’8 gennaio 2010. In manette complessivamente diciotto persone ritenute coinvolte a vario titolo in estorsioni e droga.
Si è visto ridurre la pena da 11 anni inflitti in primo grado a 4 anni di reclusione Antonino Correnti, per il quale la Corte d’Appello ha applicato l’attenuante della modica quantità, anche se l’imputato gode del beneficio riservato ai collaboratori di Giustizia, ottenuto dopo essere scampato nel dicembre dello scorso anno ad un agguato.
Pena riformata in meglio anche per Fabio Argentino, che da 11 anni dovrà adesso scontare 10 anni e mezzo di reclusione, stesso trattamento per Salvatore Vasile. Ridotta la pena che per Maurizio Vasile che da 15 anni del primo grado si è visto irrogare la condanna a 13 anni e mezzo. Pena ridotta anche per la catanese Grazia Pellegrino “Zia Grazia” che da 6 anni è scesa a 4 anni. Reato in prescrizione, invece, per Giuseppe Sgroi, condannato in primo grado a 2 anni di reclusione.
Il sostituto procuratore generale, Toscano, aveva invocato per tutti gli imputati las conferma delle condanne riportate in primo grado, ad eccezione di Correnti, per il quale aveva chiesto la condanna a 5 anni.
Condanne confermate, invece, a carico di Giovanni Morreale, condannato a sei anni e due mesi, Massimo Castrogiovanni, condannato in primo grado a otto anni e due mesi di reclusione, Angelo Costa, condannato a sei anni e quattro mesi di reclusione, Giuseppe Brancato, già condannato a sei anni e sei mesi di reclusione.

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