Siracusa, dopo Gettonopoli il Comune risparmia il 60%
Decine e decine di riunioni di commissione cadute per mancanza del numero legale, convocate con ordini del giorno a dir poco discutibili, ancora migliaia di euro di denaro pubblico speso senza una apparente utilità. É questa la conclusione dello studio, approfondito, condotto dal Gruppo di Lavoro del MeetUp Siracusa sull’attività dei consiglieri comunali nelle commissioni consiliari e in consiglio.
Il movimento 5 stelle siracusano, con la partecipazione del portavoce all’ARS Stefano Zito, ha analizzato l’attività dei consiglieri relativamente agli anni 2015 e 2016, dopo che la precedente inchiesta era balzata all’attenzione mediatica nazionale con lo scandalo Gettonopoli.
Il risultato della disamina dei documenti evidenzia un misto di luci ed ombre. Le luci rappresentano i risparmi registrati negli ultimi due anni. Sia per quanto riguarda i gettoni di presenza (-60% rispetto al 2014), sia per i rimborsi ai datori di lavoro per i consiglieri assunti nelle ditte private (-70% rispetto al 2014, ma i dati non sono completi). E non è poco, se si pensa che all’indomani della gettonopoli siracusana, quasi tutti i consiglieri si stracciavano le vesti giustificando il loro comportamento, i loro emolumenti e le oltre 1200 riunioni di commissione, ritenute fondamentali e utilissime per la città.
Per quanto riguarda le adunanze delle commissioni, queste sono passate dalle 1201 del 2014, alle 478 del 2015, per finire alle 299 del 2016.
E le ombre? Almeno queste 299 convocazioni saranno servite a qualcosa? É quello che il meetup siracusa si é chiesto, andando a spulciare i verbali delle commissioni consiliari. Un’impresa ardua, perché nonostante la legge regionale 11/2015 obblighi i comuni alla pubblicazione di odg e verbali, quello di Siracusa non ha ottemperato in pieno alla legge. Infatti, solo parte dei verbali sono stati pubblicati. Si passa dal buon esempio della prima commissione (53 su 55) al pessimo comportamento della quarta commissione che ha pubblicato solo 11 verbali su 108 nel 2016. Senza tralasciare la seconda commissione che, a causa degli scandali che hanno visto protagonisti diversi consiglieri, praticamente é rimasta bloccata per quasi tutto il 2016, portando addirittura alcuni consiglieri a chiederne lo scioglimento.
Togliendo i verbali scritti a mano, e praticamente illeggibili, dall’analisi dei documenti a disposizione non sono mancate le sorprese.
Emblematica la proposta n°38 della I Commissione (Lavori Pubblici), relativa alla revisione del PRG che è stata portata in discussione almeno 11 volte in commissione e, giunta in consiglio comunale solo a causa della minaccia di commissariamento da parte della Regione, è stata alla fine cestinata. Pertanto, la revisione delle linee guida del PRG è stata assegnata a dei consulenti esterni alla modica cifra di 600mila euro, a cui dovranno essere aggiunti gettoni e rimborsi, spesi nelle commissioni per discutere di una proposta poi ritenuta inutile dal consiglio comunale.
Ancora la discussione sull’area dove dovrebbe sorgere il nuovo ospedale. Riunioni su riunioni (o gettoni su gettoni) per scegliere un’area, quella dell’ex manicomio, che già si sapeva non poter essere praticabile visto che l’ASP, proprietaria del terreno, si era detta da tempo contraria.
Altro esempio, le inutili convocazioni della IV Commissione per discutere del parcheggio di Fontane Bianche, il 26 agosto e il 2 settembre successivo. Due riunioni dal costo di oltre 1200 euro (€721 la prima e €524 la seconda), per un tempo totale di 147 minuti (42 minuti la prima e 105 minuti la seconda), ma soprattutto, nessun risultato raggiunto. Tutti sappiamo in che stato versa il parcheggio di Fontane Bianche.
Per non parlare dei verbali dove si legge di figli, che gestiscono strutture sportive, convocati nella commissione del padre, che fa il consigliere comunale o di sopralluoghi che sembrano gite scolastiche fuori porta per consiglieri/studenti.
Quindi, se si provasse a fare un bilancio, a due anni dalla gettonopoli siracusana, di buono c’è senz’altro il risparmio notevole di denaro pubblico, meno positivo é il comportamento di parecchi consiglieri comunali e la scarsa produttività delle commissioni consiliari. A tutto questo c’è un solo rimedio: la massima trasparenza sulle attività delle commissioni e di ogni singolo consigliere. In questo modo, la possibilità di controllo del cittadino spingerà i rappresentanti nelle istituzioni a fare meglio e di più. Verrà, così, valorizzato davvero il merito, anche di quei consiglieri che, giustamente, si impegnano e vorrebbero veder riconosciuto il loro valore anziché finire nel mucchio e nel calderone di coloro che approfittano delle istituzioni per scopi personali.