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Siracusa, gli strani messaggi tra le varie anime del Pd siracusano

Mentre le inchieste giudiziarie sul Vermexio sono in piena attività e la situazione della città è drammatica, bloccata come in una tragedia politica senza precedenti, causata dalle scelte scellerate di questa amministrazione, ma soprattutto dall’allegro stipendificio del passato, si sta consumando l’ultimo atto di un’altra lotta intestina senza precedenti nel Pd siracusano; ciò dimostra, ancora una volta, come la definizione di quellla svolta elettorale-politica garibaldina, capitanata dal grande Gino Foti, sia tutt’altro che campata in aria.
Per ragioni di mera economia di bottega e di potere i vertici del Partito democratico uno alla volta stanno uscendo allo scoperto. E se il segretario Alessio Lo Giudice continua dritto sulla strada della rettitudine, malgrado stia guidando un partito a cui motore mancano le scintille delle candele perché ormai vecchie; è il caso di notare lo stridere di tutto questo rispetto ai principi fondamentali della democrazia e l’evidente muoversi di questa maggioranza del Pd, al di fuori dalla consapevolezza della gravità della situazione per meri intenti di conservazione di potere e di accrescimento elettorale, in un quadro davvero disastroso rispetto alla situazione interna che a tratti appare fuori controllo.

Sulla presa di posizione del deputato nazionale Pippo Zappulla rispetto alla direzione cittadina del Partito democratico sugli asili nido, il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, che è anche componente dell’assemblea nazionale del Pd, dichiara di “non avere alcun dubbio sul fatto che l’onorevole Zappulla non partecipasse alla discussione nella direzione cittadina del Pd. Sino ad ora ha sempre declinato l’invito al confronto sulle tematiche da lui denunciate. Preferisce le conferenze stampa. Preferisce solo parlare senza ascoltare – continua Garozzo – ma chi parla senza nessun interlocutore non può mai essere smentito. Osservo che proprio l’onorevole Zappulla in più occasioni ha chiesto agli organismi del partito, anche pubblicamente, sulla stampa, di convocare l’amministrazione per fare chiarezza, salvo poi disertare costantemente il confronto. Chiunque può e deve criticare se lo ritiene giusto, non intendo mettere bavagli a nessuno, ma poi deve affrontare nel merito il confronto. L’onorevole Zappulla si confronti negli organismi se non ha nulla da temere.
Ho grande rispetto per il lavoro della magistratura. Ritengo irriguardoso che vengano convocate conferenze stampa durante le indagini in corso, questo vuol dire non rispettare il lavoro degli inquirenti che per legge è coperto dal segreto di indagine”.
“Ma evidentemente per me la dialettica politica è segno di trasparenza e il rispetto degli inquirenti segno di garanzia mentre per l’onorevole Zappulla gli interventi sui giornali, senza confronto, sono strumento di propaganda. Peraltro, considerato che l’onorevole Zappulla, come qualunque altro cittadino, non può essere a conoscenza dello stato di procedimenti penali ancora nella fase delle indagini preliminari, leggo con stupore che ipotizza “ragionevolmente” la “imminente conclusione del procedimento”. L’onorevole Zappulla dovrebbe aver maggior rispetto per chi conduce le indagini e non anticipare alcunché. Sarebbe interessante comprendere quale significato etico o politico attribuisca alle indagini preliminari e se il suo rigore nel valutare le condotte degli avversari politici valga anche per i suoi sodali. Due pesi e due misure. Per quanto mi riguarda preferisco separare i temi politici da quelli giudiziari. Troppe volte la sfera giudiziaria è stata utilizzata strumentalmente e senza alcun fondamento, dagli avversari politici, come nel caso dell’ex sindaco di Augusta Massimo Carruba”.
“L’onorevole Zappulla – continua Garozzo – fa riferimento ad eventuali decisioni della direzione cittadina del Pd. Continua a fare confusione tra politica e giustizia . La segreteria cittadina ha acquisito tutte le notizie relative alla gestione degli asili nido confrontandosi con l’amministrazione. La direzione farà lo stesso e ovviamente potrà esprimere se lo vorrà e lo riterrà opportuno solo valutazioni di carattere politico e certamente non giudiziarie. Le direzioni non sempre si riuniscono per decidere ma anche per approfondire argomenti di rilevanza cittadina. Un dato è certo. Questa amministrazione ha messo fine a oltre 15 anni di affidamenti senza gare. Stiamo scontando la complessità delle procedure previste dalla legge e i tempi della giustizia . Le procedure di gara non c’entrano nulla con la politica. Appartengono alla gestione degli uffici e non della politica”.
“Trovo ancora una volta scorretto – conclude Giancarlo garozzo – il tentativo dell’onorevole Zappulla di condizionare le scelte dei consiglieri comunali del Pd rispetto alla richiesta di istituire una commissione consiliare di indagine su fatti e atti che sono già al vaglio della Procura. O pensa che la commissione sia superiore alla magistratura?”

E Turi Raiti, coordinatore Sinistra Riformista del PD siracusano, a sua volta scrive, suonando però un’altra musica: “Sembrerebbe che il Sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo abbia dichiarato che “con i riformisti c’è un rapporto complicato” o meglio “che con i riformisti ci sono dei problemi di difficile soluzione”.
A onor del vero, se la dichiarazione dovesse essere vera, mi sembra paradossale usare l’aggettivo complicato o difficile in quanto è chiaro a tutti che fra l’area riformista e l’amministrazione comunale di Siracusa non c’è alcun rapporto”.

“Voglio ricordare, al riguardo, che la nostra area non è rappresentata nella compagine amministrativa, ove ci sono assessori riconducibili sia all’area Dem sia a quella di Renzi.
Scopro inoltre che questa condizione, che ci pone nel ruolo di essere figli di un dio minore, avviene perché a livello regionale c’è un accordo fra Giuseppe Lupo e Davide Faraone che prevede un’alleanza fra i renziani e l‘area dem per isolare la nostra componente. Prendo atto che i gruppi dirigenti siracusani delle due componenti sono letteralmente subalterni alle decisioni regionali e si muovono unitariamente, non su scelte politiche finalizzate a dare risposte ai problemi che attraversa la città e la provincia di Siracusa, ma semplicemente per mettere la nostra componente nelle condizioni di non svolgere alcun ruolo politico-amministrativo e metterla all‘angolo anche in previsione del prossimo congresso. Mi auguro che l’intervista del Sindaco non risponda al pensiero dello stesso anche perché siamo attaccati mentre non siamo messi nelle condizioni di conoscere cosa produce il Sindaco e la Giunta sia per quanto riguarda l’ordinaria amministrazione sia per quanto riguarda la straordinaria. Voglio ricordare – conclude Raiti – al Sindaco che, mentre lui opera in piena autonomia non coinvolgendo neanche il Partito e muovendosi come un Sindaco eletto da liste civiche (dalle nomine in giunta alla riorganizzazione del personale comunale, alle altre scelte fatte nel passato, dall‘Idrico alla gara sui rifiuti solidi urbani, etc.), noi, come area riformista, con grande senso di responsabilità, abbiamo firmato il documento, nell’ultima riunione della direzione, finalizzato ad abbassare i toni della polemica all’interno del partito, per lo meno, fino alle elezioni comunali del mese di giugno e abbiamo fornito prova di essere affidabili e credibili. Deve essere chiaro al Sindaco Giancarlo Garozzo che noi non firmiamo armistizi unilaterali e siamo abituati a raccogliere il guanto della sfida. I nostri amici e compagni stiano sereni, se pensano di renderci ininfluenti, perché li rendiamo edotti e siamo da sempre abituati a far valere il nostro ruolo dentro il partito ove militiamo mettendo in campo le nostre idee ed il nostro radicamento”.

C.A.

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