Siracusa, iniziato l’incontro per la pace al Santuario
L’intervento di padre Gian Matteo Roggio e la Via Lucis con la Croce e la Torah dalla chiesa di San Giovanni al Santuario della Madonna delle Lacrime hanno caratterizzato la giornata di oggi all’Incontro per la pace che si svolge alla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime. “La Croce e la Torah”, cioè il rapporto fra ebraismo e cristianesimo, è il tema dell’appuntamento iniziato oggi e che si concluderà domani.
“Preghiamo per la pace e la riconciliazione fra ebrei e cristiani, preghiamo per la pace fra tutte le confessioni religiose e, in questo momento particolare, per la pace in Terra Santa e in tutto il mondo” ha detto il coordinatore dei Gruppi di preghiera, Giuseppe Cartella. La giornata si è conclusa con la messa in rito maronita per la pace in Terra Santa presieduta da Mons. Moussa El Hage, Arcivescovo di Haifa e Terra Santa ed Esarca Patriarcale Maronita per Gerusalemme, Palestina e Giordania.
Al mattino la Scuola di Comunione coordinata da padre Gian Matteo Roggio: un momento dei gruppi, un insegnamento perché il cristiano riscopra nella sua vita il vivere in relazione ai confratelli. La comunione fraterna: approfondire ciò che ci unisce, la fede in Gesù Cristo. Riscoprire la fede come fatto
comunitario. Nel primo pomeriggio la preghiera guidata da Predrag Mandelbaum, responsabile della comunità ebraica a Mostar. “L’ebraismo è per noi una ricchezza. Vogliamo trovare un momento di comunione con i fratelli ebrei- ha continuato Giuseppe Cartella -. Abbiamo tante cose che ci uniscono. La radice del cristianesimo è giudaica. Preghiamo i salmi condividendo questa preghiera. La croce e la torah saranno ai piedi dell’altare e guideranno la nostra iniziativa. La nostra presenza a Siracusa, punta estrema d’Europa, in un santuario mariano, vuole sottolineare come la figura di Maria di Nazareth sia evocativa di valori quali la pace, l’accoglienza, la solidarietà; valori di cui si sente urgenza nella chiesa e nella società di oggi.
“Preghiamo per la pace e la riconciliazione fra ebrei e cristiani, preghiamo per la pace fra tutte le confessioni religiose e, in questo momento particolare, per la pace in Terra Santa e in tutto il mondo” ha detto il coordinatore dei Gruppi di preghiera, Giuseppe Cartella. La giornata si è conclusa con la messa in rito maronita per la pace in Terra Santa presieduta da Mons. Moussa El Hage, Arcivescovo di Haifa e Terra Santa ed Esarca Patriarcale Maronita per Gerusalemme, Palestina e Giordania.
Al mattino la Scuola di Comunione coordinata da padre Gian Matteo Roggio: un momento dei gruppi, un insegnamento perché il cristiano riscopra nella sua vita il vivere in relazione ai confratelli. La comunione fraterna: approfondire ciò che ci unisce, la fede in Gesù Cristo. Riscoprire la fede come fatto
comunitario. Nel primo pomeriggio la preghiera guidata da Predrag Mandelbaum, responsabile della comunità ebraica a Mostar. “L’ebraismo è per noi una ricchezza. Vogliamo trovare un momento di comunione con i fratelli ebrei- ha continuato Giuseppe Cartella -. Abbiamo tante cose che ci uniscono. La radice del cristianesimo è giudaica. Preghiamo i salmi condividendo questa preghiera. La croce e la torah saranno ai piedi dell’altare e guideranno la nostra iniziativa. La nostra presenza a Siracusa, punta estrema d’Europa, in un santuario mariano, vuole sottolineare come la figura di Maria di Nazareth sia evocativa di valori quali la pace, l’accoglienza, la solidarietà; valori di cui si sente urgenza nella chiesa e nella società di oggi.
La nostra presenza nell’unico luogo al mondo dove si trovano custodite le lacrime della Madre di Dio, vuole sottolineare che queste lacrime sono le lacrime dei poveri e degli oppressi di ogni popolo della terra, sono lacrime di intercessione, che chiedono a Dio di manifestare la sua giustizia”.