Siracusa, la pista passionale per il tentato omicidio
Compare nelle prossime ore dinanzi al gip del tribunale, Armando Lauretta, il 28enne siracusano, arrestato nella serata di ieri dai carabinieri, con l’accusa di tentato omicidio e porto illegale di armi. Lauretta si sarebbe reso protagonista dell’aggressione ai danni di un trentenne cuoco, che è rimasto ferito ad un labbro, dopo il morso subito dallo stesso aggressore.
La vicenda s’è consumata nel primo pomeriggio di ieri quando, armato di fucile a canne mozze, che l’uomo dice di avere acquistato fuori Siracusa, si è recato in piazza Marconi al ristorante dove lavora la vittima di 30 anni. Tra i due sono volate parole grosse e ben presto, impaurito per la presenza dell’arma a canne mozze, il malcapitato è scappato a piedi dal retro del locale. L’inseguimento per le strade è durato per diverse centinaia di metri, fino alla rotonda di via Elorina, dove sono arrivati alle mani. La vittima, armata di un coltello, ha ferito al volto il Lauretta, che a sua volta lo aveva morso al labbro. Subito dopo, il Lauretta ha fatto perdere le proprie tracce. L’intervento dei carabinieri ha permesso di soccorrere la vittima, trasportata in ospedale, dove poco prima era giunto il Lauretta per farsi medicare la ferita al volto. E proprio questo passo ha permesso ai militari dell’Arma di individuarlo e di condurlo in caserma. Alla base dell’insano gesto vi sarebbe il rapporto sentimentale che legava l’indagato all’ex moglie di 27 anni, la quale avrebbe instaurato un rapporto con la vittima dell’aggressione. In preda alla rabbia, Lauretta ha pensato di farsi giustizia da se. Adesso il venditore ambulante si trova detenuto nel carcere di Cavadonna.