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Siracusa. L’attuale situazione politica impone nuove elezioni: il Sindaco prenda atto delle criticità e coerentemente si dimetta

Con leggerezza non si può davvero nascondere il presupposto di amministrare malamente. Dopo l’esagerazione sulle concessioni dei loculi al cimitero e ora il fallimento della nuova fase della raccolta differenziata che ha provocato l’invasione della spazzatura in tutta la città, per non citare l’insuccesso per la costruzione del nuovo ospedale, del nuovo cimitero, l’asfalto delle strade, il trasporto pubblico da Terzo Mondo e via così fino a fondo pagina, si conferma il fallimento politico di un’amministrazione che dal primo giorno del suo insediamento si è presentata nella sua forma e sostanza, così com’è apparsa e scomparsa. Insiste nella logica deduzione, la dimostrazione che contro l’amministrazione Italia non è stata messa in moto la macchina del fango azionata strumentalmente da chi non vuole in buona salute la squadra che governa il Vermexio; penetrando all’interno delle notizie della cronaca di tutti i giorni, si comprende perché l’amministrazione comunale rappresenta il declino della politica. Non ha rispettato la vita né dei cittadini vivi né di quelli morti.

Il sindaco Italia ora è rimasto solo al comando con i suoi prodi assessori, e i consiglieri comunali, vittime del loro stesso gioco, a casa. È mancata, e manca ancora, la capacità di sintesi, il livello di amministrare e non si perde occasione per inventarsi scuse, alibi, con il solo intento di scaricare su altri le colpe, come la passata amministrazione, di cui, peraltro, alcuni assessori e l’attuale sindaco, (che era vice sindaco) facevano parte.

In questi mesi abbiamo assistito ad un triste teatrino contrassegnato da una geniale improvvisazione, e non solo, ma anche da un’evidente approssimazione nella formulazione di proposte, delibere consiliari, bilanci, eccetera. Ma a tratti appare come la mancanza di una preparazione sulle tematiche, nelle decantate promesse e nella fatta dei conti, a volte con la mancata giusta replica, con tanti silenzi e giusti chiarimenti.

Nomine di nuovi assessori e riequilibrio di bilancio con il solo risultato di far sopravvivere quest’amministrazione comunale priva di una valida programmazione e ampiezza politica. Un primo cittadino, pur non avendo i numeri per amministrare, sfiduciato dalla bocciatura del bilancio, resta incollato alla sua poltrona, preferendo “galleggiare” in un mare calmo e noioso, nel nulla, piuttosto che ammettere con dignità di aver politicamente fallito e che grazie ad un legge infame, può scegliere di rimanere o di andar via. Erano i consiglieri che si sono “suicidati” che impedivano di amministrare bene la città, oppure è la Giunta capitana da Italia? Primo e dopo il collettivo harakiri dei consiglieri comunali costretto a inventarsi ipotizzati nemici, trame, ostacoli, presunte congiure, stampa libera compresa, che non fanno altro che generare tensioni nella comunità siracusana tra la più indebitata della Sicilia.

Una sorta di delirio di onnipotenza attraversa da tempo il Vermexio, a più livelli, dopo aver sempre ignorato le proposte che venivano dai banchi della minoranza e le decisioni unanimi del Consiglio Comunale; ora sono di moda gli appelli alla responsabilità e alla buona volontà. Solo al comando, è facile. Le pesanti criticità della politica scelta a carico dei cittadini rimangono; di fronte a questo situazione, con senso di responsabilità, prenda atto del fallimento politico e coerentemente si dimetta e dia la parola al popolo.

Concetto Alota

 

 

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