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Siracusa: le Cartelle pazze e gli alti costi per le famiglie

L’intervento – a cura di Concetto Alota –

Semplificare i rapporti con i contribuenti, modernizzare ulteriormente l’Amministrazione finanziaria del Comune di Siracusa, individuando le soluzioni tecnologiche più adeguate a ridurre i costi ed i tempi degli adempimenti a carico dei cittadini malcapitati, dei commercialisti, del Comune oltre che dell’Amministrazione finanziaria.

Documento con cui il Comune conferma l’errore ad un cittadino siracusano (uno dei tanti colpiti dalle cartelle pazze), ma dopo 3anni invia la cartella di pagamento

Sulle famiglie pesa il grave problema delle cosiddette Cartelle pazze e degli avvisi bonari di pagamento irregolari, il cui annullamento comporta adempimenti spesso defatiganti e costi salati per i cittadini residenti. Infatti, cittadini, commercialisti e o intermediari sono costretti, previo appuntamento telematico, a recarsi il giorno prestabilito, all’orario prenotato, presso i competenti uffici dell’Agenzia delle Entrate Riscossioni per trattare la pratica di irregolarità, l’invio di lettere raccomandate o via E-mail, e richiedere il suo eventuale annullamento, che, dopo l’esame del funzionario, avviene a seguito di presentazione di una istanza corredata di tutti gli allegati dei versamenti effettuati. È il caso del Comune di Siracusa. I cittadini siracusani lamentano il sistema messo in atti per la notifica e il valore della verità; la maggior parte degli avvisi di pagamento richiede al contribuente versamenti già effettuati regolarmente, la corresponsione di interessi e sanzioni già pagati spontaneamente, attraverso il ricorso all’istituto del ravvedimento operoso o altro notifica precedente.

Tutto questo ha un costo per le famiglie. Nel caso delle Cartelle pazze, come sta succedendo a Siracusa, il commercialista è costretto ad istruire una nuova pratica, preparare l’istanza in autotutela a recarsi o inviare i documenti tutte le volte necessarie presso l’Agenzia delle Entrate per ottenere lo sgravio della cartella, non potendo rischiare di fare decorrere i tempi per l’eventuale impugnazione della cartella stessa, la quale, se divenisse esecutiva, consentirebbe al concessionario della riscossione il ricorso a strumenti molto gravosi per il contribuente, quali il fermo amministrativo di veicoli o l’iscrizione di ipoteca su immobili.

Svegliatevi!



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