Siracusa, le nuove dinamiche del racket delle estorsioni
Davanti alle saracinesche in molti esercizi commerciali e artigianali si sono visti dei tecnici sulle scale che installavano delle telecamere nuove di zecca, o sostituire le vecchie con quelle di nuova concezione a visione notturna, per il sistema di video sorveglianza di ultima generazione; e secondo alcune voce negli ambienti degli esercenti del commercio la causa sarebbe da addebitare alla ripresa del grave e insidioso fenomeno delle estorsioni, sia nel capoluogo, sia in molti dei comuni della provincia di Siracusa, dove in passato la malavita organizzata aveva fatto tabula rasa. Nel capoluogo a subire le attenzioni del nuovo nascente racket malavitoso sarebbero i commercianti che operano nella zona alta, come a voler riaffermare lo spazio libero che la crisi aveva di fatto “liberato”, e se anche nelle altre zone della città la richiesta del pizzo sarebbe ritornata a essere attiva al momento non è dato sapere; ma gli aspetti economici e sociali di tale condizione stridono con la situazione che costringe le aziende in tutti i settori a stringere la “cinghia” per non chiudere i battenti, e non si tratta di una scusa, ma di fatti reali, dove la crisi ha chiuso nella morsa anche le attività storiche che non lamentavano in passato il calo delle vendite o altre difficoltà oggettive.
Le circostanze, purtuttavia, assumono aspetti contraddittori di fronte all’esiguo numero delle denunce presentate alle forze dell’ordine per estorsione, come a voler significare, se confermate, una mancanza di fiducia crescente verso lo Stato democratico. E se da un lato si tenta di minimizzare il “ripasso” del preoccupante fenomeno, dall’altro troviamo sempre più esercizi commerciali e artigianali, così come piccole e medie imprese in diversi settori dell’economia, in mano a prestanome di uomini che nel passato hanno avuto a che fare con la Giustizia, magari proprio per reati contro il patrimonio. In alcuni casi il dubbio che si potrebbe trattare di azioni mirate a “eliminare la concorrenza” appare logicamente reale. Da ciò la convinzione che il fenomeno potrebbe essere falsato per nascondere il vero obiettivo.
Intanto, tra i commercianti della zona alta della città capoluogo si è registrato nei giorni scorsi la presenza di uomini “vedetta” che osservavano attentamente, in maniera celata e con fare sospetto, forse lì appostati per tastare la portata del volume degli affari per mettere in atto un’estorsione, oppure una rapina. Fenomeno che non è passato inosservato agli investigatori delle forze dell’ordine, che monitorano intere fette di territorio per comprendere nel dettaglio l’evoluzione del fenomeno e auspicando che incrementi il numero delle denunce da parte delle vittime.
Concetto Alota