Siracusa, massimo 65 bimbi in un asilo nido
Con 19 voti favorevoli e la sola astensione di Massimo Milazzo (che ha preferito mantenere un profilo neutrale in quanto ha presieduto i lavori d’aula come consigliere anziano) il consiglio comunale ha approvato oggi le modifiche al regolamento sugli asili nido. Il provvedimento ha impegnato i consiglieri fino alle 15,30 e ha concluso una sessione di lavori aperta ieri, con l’approvazione del regolamento sui murales, e proseguita oggi in seconda convocazione. In mattinata l’Assise aveva varato anche il regolamento sugli artisti di strada.
L’Aula ha esitato tutti i punti all’ordine del giorno. Come ultimo atto, infatti, ha votato i due rappresentanti nel Consiglio comunale dei ragazzi e la scelta è caduta su Stefania Salvo e Fabio Alota.
Prima di entrare nel merito del regolamento sugli asili nido, ha preso la parola Alberto Palestro per stigmatizzare la continua attenzione della stampa sui costi del consiglio comunale. Palestro ha chiesto alla Presidenza di attuare delle misure a difesa dei consiglieri e convocare una conferenza stampa per dare delle risposte, annunciando di avere intanto dato mandato a un legale affinché tuteli la sua persona.
Il regolamento sugli asili nido, che risale al 1980, viene adeguato alle nuove normative, recepite, per altro, nell’ultimo bando di gara sulla gestione delle strutture, che è già in fase avanzata.
Prima di affrontare i singoli articoli, ci sono stati alcuni interventi preliminari. Salvo Sorbello ha evidenziato un’anomalia: il 29 dicembre scorso il Distretto socio-sanitario, di cui è capofila il comune di Siracusa, ha approvato un regolamento distrettuale sugli asili nido di contenuto diverso da quello in discussione; Sorbello ha chiesto di chiarire le ragioni di questa incongruenza. Poi, il consigliere di opposizione ha criticato il passaggio della proposta che prevede la chiusura degli asili nei mesi di luglio e agosto e la scarsa attenzione rivolta alle famiglie. Durante la votazione sugli articoli, la norma sulla chiusura estiva è stata modificata da un emendamento della seconda commissione (uno identico era stato presentato anche da Sorbello che lo ha ritirato) prevedendo la pausa per il solo mese di agosto.
Simona Princiotta ha chiesto se il regolamento distrettuale sia stato inviato agli organi esterni, domanda alla quale l’Amministrazione ha risposto positivamente.
Carmen Castelluccio ha sottolineato le cose positive fatte dal Comune sulla materia, non solo per la stesura delle modifiche al regolamento ma anche per avere pubblicato un bando sulla gestione del servizio atteso da molti anni. Poi ha chiesto un maggiore coinvolgimento del Difensore dei diritti dell’infanzia.
Gaetano Firenze ha criticato le scelte dell’Amministrazione ritenendola non all’altezza dell’importanza del servizio.
Nella replica, l’assessore alle Politiche sociali, Liddo Schiavo, ha confermato l’esistenza di due regolamenti, uno distrettuale e uno comunale, ma solo perché si occupano di servizi diversi: nel primo caso, ha chiarito, si tratta di attività agganciate ai finanziamenti del Piano di azione e coesione del ministero dell’Interno. Tra i due strumenti, ha aggiunto, non ci sono incongruenze.
Il regolamento approvato prevede che ciascun asilo può accogliere fino a 65 bambini suddivisi in tre sezioni: lattanti (da 3 a 12 mesi), semidivezzi (fino a 24 mesi), divezzi (fino a 36 mesi) e privilegia i bambini residenti nel Comune. Le istanze vanno presentate entro il 31 ottobre e la durata del servizio corrisponde con l’anno solare. Su proposta di Sorbello, è stato approvato un emendamento che prevede la possibilità di presentare le domande di iscrizione anche a chi può dimostrare che la nascita del bambino avviene entro il 30 settembre. La formazione della graduatoria dipende dalle condizioni sociali delle famiglie dei bambini. Il servizio sociale comunale “valuterà prioritarie le situazioni di minori il cui nucleo familiare presenti una situazione socio-ambientale di serio pregiudizio per un sano sviluppo psico-fisico del bambino”.
I posti rimanenti vengono assegnati in base alla situazione lavorativa dei genitori secondo 4 fasce, con precedenza per quelle famiglie in cui entrambi lavorano. Terzo indicatore è il reddito Isee: il punteggio più alto viene assegnato a chi guadagna fino a 5.999 euro; poi, punti a scalare per redditi da 6mila a 10.999 euro, da 11mila fino a 15mila, da 15.001 euro in su. Il rapporto numerico personale/bambini è mediamente di uno a otto; nella sezioni per lattanti il rapporto può essere di uno a sei e in quelle per divezzi di uno a 10.
Il regolamento si occupa anche degli aspetti pedagogici, di quelli sanitari e di quelli organizzativi. La gestione di ciascun asilo è affidata a un comitato composto dal coordinatore, da tre rappresentanti del consiglio di circoscrizione, da due genitori eletti, da due rappresentanti eletti del personale e da un rappresentante sindacale. È prevista anche l’assemblea delle famiglie che, su proposta di Sorbello, discute e verifica il programma degli educatori. Inoltre, d’intesa con il Difensore dei diritti dell’infanzia, con i servizi sociali del Comune e con l’Asp, promuove incontri sulle problematiche educative.
Infine, sempre su iniziativa di Sorbello, è stato introdotto il consiglio di internido, per un confronto sulle diverse esperienze, composto dai coordinatori dei comitati, dai rappresentanti degli educatori e dell’Amministrazione e dal Difensore dei diritti dell’infanzia.
Per l’assessore Schiavo, “si tratta di un regolamento che adegua ai tempi un servizio fondamentale per le famiglie, specie di quelle bisognose e in cui lavorano entrambi i genitori. La città dispone, dopo 35 anni, di un sistema di regole rispondente alle nuove esigenze sociali e al bando di gara sulla gestione a maggiore tutela dell’infanzia e del personale degli asili”.
Soddisfazione, nella veste di presidente, è stata manifestata anche da Massimo Milazzo “per il proficuo lavoro svolto dal Consiglio che ha dotato la città di uno strumento importante rivolto all’infanzia”.